Domenica 24 Novembre 2024

A Doha riprendono i negoziati per una tregua a Gaza. Condanna Usa per il raid israeliano in Cisgiordania

A boy walks through a puddle of sewage water past mounds of trash and rubble along a street in the Jabalia camp for Palestinian refugees in the northern Gaza Strip on August 14, 2024 amid the ongoing conflict in the Palestinian territory between Israel and Hamas. (Photo by Omar AL-QATTAA / AFP)

Riprendono a Doha i negoziati per cercare di fermare la guerra nella striscia di Gaza. L’obiettivo è arrivare a una tregua, evitare la rappresaglia iraniana e consentire il passaggio di aiuti alla popolazione. I negoziati ricominciano oggi, dopo che i mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti hanno definito la giornata di ieri «costruttiva». E riprendono dopo le condanne espresse anche dagli Usa contro il sanguinoso attacco da parte dei coloni in Cisgiordania che ha provocato un morto e un ferito grave. Attacco che ha suscitato sdegno da parte della Casa Bianca e anche dai leader israeliani. L’episodio è avvenuto nel villaggio di Jit. A perdere la vita è stato un palestinese di 23 anni. Gli Usa hanno definito l’accaduto come una «violenza inaccettabile» e il presidente Isaac Herzog è arrivato al punto di denunciare un pogrom». «Gli attacchi dei coloni violenti contro i civili palestinesi in Cisgiordania sono inaccettabili e devono cessare», si legge in una dichiarazione rilasciata al The Times of Israel dal portavoce Usa del Consiglio di Sicurezza Nazionale. «Le autorità israeliane - aggiunge - devono adottare misure per proteggere tutte le comunità. Questo comprende anche intervenire in tempo per fermare la violenza e chiamare a risponderne tutti gli autori». «Condanno fermamente il pogrom in Samaria», ha scritto Herzog in un messaggio su X, usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in una nota diffusa dal suo ufficio, ha assicurato che «i responsabili di eventuali atti criminali saranno arrestati e perseguiti».

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