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Israele, la 18enne Ziv Abud celebra la festa dell'amore senza il fidanzato ostaggio di Hamas da 318 giorni

Una tavola apparecchiata per due, la bottiglia di vino, gli spaghetti, i petali di rosa sparsi sulla tovaglia bianca, le candele e sullo sfondo il tramonto sul lungomare di Tel Aviv. Ma sulla sedia c'era solo lei, Ziv Abud, la giovane che da 318 giorni aspetta il suo compagno, Eliya Cohen. L’ultima volta che lo ha visto erano al Festival musicale Supernova, teatro del massacro del 7 ottobre.

Poi i terroristi di Hamas lo hanno portato via e da allora di lui non si sono avute più notizie. Ieri, mentre le coppie in Israele celebravano Tu Be-av, la festa ebraica dell’amore, Ziv Abud ha voluto richiamare l'attenzione sul dramma degli ostaggi, organizzando una cena romantica per due. Lei si è seduta da sola di fronte a una foto di Eliya e un piccolo cartello con la scritta 'Il mio fidanzato è ancora prigioniero a Gaza». Per l’occasione, la giovane ha indossato un abito rosso, come si vede dal video straziante postato sui social, accompagnato dalle note della canzone 'Until I found yoù, di Stephen Sanchez. Nel video ripreso da Channel 12, si vede Ziv parlare con i passanti che si erano fermati ad ascoltare la sua storia: c'era chi l’abbracciava, chi piangeva insieme a lei. Ziv ed Eliya sono stati insieme sette anni prima del 7 ottobre e, sebbene non fossero ancora fidanzati ufficialmente, la giovane ha poi scoperto in seguito che lui le aveva comprato l'anello e le avrebbe chiesto di sposarlo. «Me lo ha detto sua madre. Lui lo aveva detto a tutti tranne che a me», ha raccontato a Channel 12.

«Voleva farmi una sorpresa». La coppia era al Festival musicale Supernova, tra i primi obiettivi dell’attacco a sorpresa contro Israele, lanciato da Hamas nelle prime ore di quel maledetto 7 ottobre. Quando iniziarono a piovere i razzi, i due si nascosero in quello che da allora è conosciuto come il 'bunker della mortè, fuori dal kibbutz di Rèim. Il rifugio fu assediato dai terroristi che, con granate e armi da fuoco, uccisero 16 di coloro che vi si erano nascosti: 4 persone furono prese in ostaggio ancora vive e 7 sette furono salvate dai soldati israeliani dopo essersi nascosti tra i corpi degli altri ragazzi che avevano preso parte al Festival. Ziv Abud era tra i sopravvissuti mentre il fidanzato venne portato via dai terroristi a Gaza. Da allora il silenzio. Ma lei non si arrende e da allora conduce una campagna per il rilascio di Eliya e di tutti gli altri prigionieri. A marzo, per celebrare la festività ebraica del 'Purim', indossò un abito giallo ornato da catene alle quali erano attaccate le foto degli ostaggi. Anche allora il video commosse il web.

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