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Attacco Russo a Poltava, i morti salgono a 51, vittime anche a Leopoli. Kuleba si dimette: Zelensky rimpasta il suo governo

Mentre arriva la ferma condanna di Biden per l'attentato su scuola e ospedale, la notizia di una 14enne che ha perso la vita in un nuovo raid scuote l'opinione pubblica. Per i media ucraini, Kuleba va verso il siluramento, "oggi cambia mezzo governo"

Mentre aumenta ancora il bilancio delle vittime dell’attacco russo ad un istituto scolastico e ad un ospedale a Poltava, capoluogo dell’omonima regione ucraina, dove i morti sono arrivati a 51 con 271 feriti secondo i dati diffusi nel video serale dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, i russi hanno colpito anche la città di Leopoli uccidendo almeno sette persone - tra cui una ragazza di 14 anni - e ferendone altre 25.

Le sirene hanno risuonato prima dell’alba di mercoledì, secondo il sindaco Andriy Sadovy, che ha consigliato alla gente di mettersi al riparo mentre le difese aeree affrontavano una raffica di missili. Secondo il governatore della regione Kozytskyi, numerosi edifici residenziali sono stati danneggiati nell’attacco, che ha anche ferito diversi bambini. La parte occidentale di Leopoli è stata in gran parte risparmiata dai combattimenti più intensi dei due anni e mezzo di guerra, ma la scorsa settimana gli attacchi russi hanno preso di mira le sue infrastrutture energetiche, provocando interruzioni di corrente.

Nelle ore precedenti sotto tiro era finita Sumy. Secondo l’amministrazione militare regionale, "gli occupanti hanno lanciato un attacco aereo contro l’edificio di una delle università della città, con un cannone antiaereo, e una persona è rimasta ferita".

La First Lady ucraina, Olena Zelenska, sul social network X (ex Twitter), ha detto: "Questa è una tragedia scioccante per tutta l'Ucraina. Il nemico ha colpito un istituto scolastico e un ospedale", aggiungendo che la Russia "sta togliendo la cosa più preziosa: la vita".

Un attacco devastante su civili e strutture sensibili

Secondo le informazioni disponibili, l'attacco a Poltava ha colpito un'area densamente popolata, causando un alto numero di vittime civili. L'istituto scolastico e l'ospedale presi di mira rappresentano due strutture essenziali per la comunità locale, aggravando la sofferenza e l'impatto umanitario dell'attacco.

Le autorità locali stanno ancora lavorando per verificare il numero esatto delle vittime e per soccorrere i feriti. Le immagini che emergono da Poltava mostrano una devastazione estesa, con edifici distrutti, veicoli bruciati e detriti sparsi per le strade. Squadre di soccorso e volontari sono impegnati nelle operazioni di ricerca e salvataggio, mentre molti residenti si trovano in stato di shock.

Reazioni internazionali e accuse alla Russia

L'attacco ha scatenato forti reazioni internazionali. Diversi leader mondiali e organizzazioni umanitarie hanno condannato l'attacco, definendolo un atto brutale contro i civili e chiedendo un'immediata cessazione delle ostilità.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha condannato con forza il "deplorevole attacco" e ha promesso che gli Usa forniranno ulteriori sistemi di difesa aerea. "Condanno questo deplorevole attacco nei termini più forti possibili", ha affermato Biden in una dichiarazione, aggiungendo che Washington continuerà ad aiutare militarmente Kiev, "incluso fornire i sistemi di difesa aerea e le capacità di cui hanno bisogno per proteggere il loro paese".

L'Ucraina ha accusato la Russia di continuare a compiere attacchi indiscriminati contro obiettivi civili. Secondo Kiev, questo ultimo attacco rappresenta un chiaro esempio delle strategie adottate da Mosca per terrorizzare la popolazione ucraina e minare la resilienza del Paese. La comunità internazionale è stata nuovamente esortata a intensificare le sanzioni e a fornire maggiore supporto militare e umanitario all'Ucraina.

La denuncia di Olena Zelenska

Olena Zelenska, nota per il suo impegno nelle cause umanitarie e il suo supporto alle vittime del conflitto, ha usato il suo profilo pubblico per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica sulla gravità della situazione in Ucraina. La sua dichiarazione sottolinea il dolore e la rabbia provati dal popolo ucraino di fronte a un altro atto di violenza. "Non lo dimenticheremo mai. Memoria eterna", ha concluso la First Lady, facendo eco al sentimento nazionale di dolore e determinazione a resistere di fronte all'aggressione russa.

Il giorno dei cambi nel governo ucraino: si dimette Kuleba

Il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha presentato le sue dimissioni. Lo rende noto la presidenza del parlamento ucraino. «Vi chiedo di accettare le mie dimissioni», ha scritto nella lettera il capo della diplomazia alla guida dell'ufficio dal 2020 e le cui dimissioni arrivano nel mezzo di un rimpasto ministeriale all’interno del governo ucraino.

Secondo Ukrayinska Pravda il suo posto potrebbe essere preso dal primo vice ministro degli Esteri Andrei Sibiga. Fonti citate dal quotidiano dicono che il governo sta preparando altri licenziamenti, ma che il primo ministro Denis Shmygal rimane in carica.
Almeno sei politici ucraini, compresi alcuni ministri, avevano rimesso le loro deleghe dopo il licenziamento di un consigliere presidenziale nel più importante rimpasto di governo in due anni e mezzo di guerra.
"Come promesso, questa settimana è previsto un importante rimpasto di governo. Più del 50% dei membri del governo saranno sostituiti», ha scritto su Telegram David Arakhamia, leader dei parlamentari del partito di Zelensky. Il presidente cerca così di rafforzare la fiducia nella sua squadra, in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare numerose sfide, tra cui i quotidiani bombardamenti russi. Tra i ministri che ieri hanno presentato le loro dimissioni ci sono quelli chiave delle Industrie strategiche e della Giustizia e quello dell’Ambiente.
Un decreto presidenziale ha inoltre annunciato che il vice capo del gabinetto del presidente Zelensky, Rostyslav Shurma, uno dei suoi principali consiglieri, è stato licenziato.
Il presidente ha compiuto diversi rimpasti dall’inizio della guerra, licenziando ad esempio il ministro della Difesa a settembre dopo gli scandali di corruzione e sostituendo il capo di stato maggiore dell’esercito dopo le battute d’arresto subite dall’Ucraina sul campo di battaglia.
Il suo primo mandato presidenziale, iniziato nel 2019, è scaduto a maggio, ma è rimasto in carica in forza della legge marziale in vigore dall’invasione russa.

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