Mercoledì 09 Ottobre 2024

Hezbollah: "Respinta una nuova incursione israeliana". La Grecia teme ondate migratorie dal Medio Oriente. Domani i funerali di Nasrallah

L’esercito israeliano ha affermato su Telegram di aver colpito «circa 200 obiettivi terroristici di Hezbollah in territorio libanese, tra cui siti di infrastrutture terroristiche, terroristi, depositi di armi e posti di osservazione». Israele sostiene inoltre di aver ucciso «circa 15 terroristi di Hezbollah» in un attacco all’edificio del comune di Bint Jbeil , in cui, secondo quanto afferma, Hezbollah stava operando. Hezbollah afferma di aver respinto un tentativo di avanzata israeliana attraverso il confine nel sud del Libano: "Hezbollah ha respinto con il fuoco dell’artiglieria il tentativo delle forze nemiche israeliane di avanzare presso la Porta di Fatima", ha dichiarato il gruppo sciita, un giorno dopo che Israele ha dichiarato che otto dei suoi soldati sono stati uccisi nel sud del Libano, mentre combattevano contro il gruppo sostenuto dall’Iran. Intanto secondo l’agenzia di stampa iraniana Irna, la cerimonia di sepoltura del capo di Hezbollah Nasrallah sarà domani. Irna, che cita a sua volta Sabrin News, non specifica l’ora del funerale e neppure il luogo della sepoltura del leader di Hezbollah ucciso venerdì scorso in un raid aereo israeliano a Beirut. E' allarme intanto in Grecia per il rischio che si possa verificare una vasta ondata migratoria a seguito della crisi in Medio oriente. L'argomento è stato discusso durante la riunione di ieri del Consiglio governativo per la sicurezza nazionale (Kysea), il principale organo decisionale della Grecia in materia di affari esteri e difesa. Lo scrive Kathimerini. Nella riunione è stato preso in considerazione, come eventuale misura da adottare, l’aumento della capacità di alcune delle 33 strutture di accoglienza in Grecia: la capacità, al momento, non può essere aumentata di più di 3mila persone - scrive il giornale - e gli eventuali nuovi flussi dovranno essere indirizzati verso le strutture della Grecia continentale, perché quelle nelle isole sono già al limite della capacità. Atene è preoccupata non solo dalla situazione in Libano - dove vivono circa 2,5 milioni di rifugiati -ma anche dal possibile crollo del valico palestinese di Rafah, al confine con l’Egitto, e dal passaggio dei profughi verso la Libia e da lì verso l'isola di Creta. A seguito della crisi in Medio oriente, inoltre, l’intelligence greca è stata posta in massima allerta per il rischio di attacchi terroristici a obiettivi di interesse israeliano, riporta Kathimerini.

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