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La Cina mobilita aerei e navi da guerra intorno a Taiwan. "Isole periferiche in stato di massima allerta"

Rilevato il record di 153 aerei militari. Nelle manovre 'Joint Sword', mai così tanti in un singolo giorno

La Cina ha annunciato di avere avviato esercitazioni militari intorno a Taiwan. "Aerei da combattimento e bombardieri e altri aerei avanzati hanno volato sullo Stretto di Taiwan", ha riferito il network statale Cctv, secondo cui "parecchi cacciatorpedinieri e fregate del Comando navale del Teatro orientale "hanno condotto manovre in modo simultaneo". Le esercitazioni, denominate Joint Sword-2024B, "mettono alla prova le capacità operative congiunte delle truppe del comando del teatro", si legge in un comunicato del ministero della Difesa. Rilevato il record di 153 aerei militari. Nelle manovre 'Joint Sword', mai così tanti in un singolo giorno.

Taiwan, da parte sua, ha annunciato di aver dispiegato "forze adeguate" in risposta all'avvio delle esercitazioni militari cinesi. Successivamente, il presidente taiwanese William Lai ha tenuto un meeting "di alto livello" del Consiglio di sicurezza per fare il punto della situazione. Il ministero della Difesa ha condannato in un comunicato i "comportamenti irrazionali e provocatori" di Pechino, precisando di aver "dispiegato forze adeguate per rispondere adeguatamente, con l'obiettivo di proteggere la libertà e la democrazia, nonché di difendere la sovranità" di Taiwan.

Gli Stati Uniti si sono detti "seriamente preoccupati per le esercitazioni militari congiunte dell'Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan e nei dintorni di Taiwan". In una nota, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha rilevato che la risposta di Pechino "con provocazioni militari a un discorso annuale di routine (del presidente Lai del 10 ottobre, ndr) è ingiustificata e rischia di degenerare". L'invito è "ad agire con moderazione e di evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione", essenziale per la pace e la prosperità regionali.

Anche il governo di Tokyo ha espresso "preoccupazione" per le esercitazioni cinesi svoltesi attorno all'isola di Taiwan, le prime su larga scala dallo scorso maggio, aggiungendo che il Giappone ha fatto decollare gli aerei da combattimento lungo l'isola di Yonaguni, situata a poco più di 220 chilometri a est di Taiwan. Lo ha detto il vice capo di Gabinetto, Kazuhiro Aoki, parlando a un punto stampa.

Lo scopo delle manovre militari cinesi intorno a Taiwan è di poter effettuare il blocco di porti e aree chiave, l'assalto a obiettivi marittimi e terrestri, la conquista di una superiorità globale nonché l'invio di un "severo avvertimento agli atti separatisti delle forze di 'Indipendenza di Taiwan'", ha affermato Pechino. ll Comando del Teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione, ha riferito il portavoce Li Xi, ha inviato a tale scopo le truppe di Esercito, Marina, Aeronautica e della Forza missilistica per le esercitazioni 'Joint Sword-2024B'" nello Stretto di Taiwan e nelle aree a nord, a sud e a est dell'isola. Le truppe "di più servizi si impegneranno in esercitazioni congiunte" allo scopo di concentrarsi "su temi di pattugliamento di prontezza al combattimento mare-aria in modo da testare le capacità operative congiunte", ha aggiunto il portavoce, per il quale l'operazione è "legittima e necessaria per salvaguardare la sovranità e l'unità nazionale". La nota non ha fornito ulteriori dettagli, inclusa la durata programmata delle operazioni, ma dalle mappe diffuse dai media statali risulta un blocco marittimo intorno all'isola strutturato su nove aree, una in più rispetto al ciclo delle 'Joint Sword 2024-A'.

La prova di forza di Pechino è seguita al discorso del presidente di Taiwan William Lai per le celebrazioni del 10 ottobre sui 113 anni della Repubblica di Cina, il nome ufficiale di Taipei. Lai, definito dalla leadership mandarina un "separatista" e un "piantagrane", ha promesso di "resistere all'annessione" dell'isola, e ha insistito che Pechino e Taipei "non sono subordinate l'una all'altra" e che la Repubblica popolare non ha il diritto di rappresentare l'isola. Tutte "provocazioni", secondo il Dragone, in grado di causare potenzialmente "un disastro" a Taiwan.

Da parte sua, la guardia costiera cinese ha riferito di aver inviato sue navi per condurre "ispezioni" attorno a Taiwan, nell'ambito delle esercitazioni militari contro l'isola, che Pechino rivendica come parte del suo territorio, da riunificare anche con la forza se necessario. Le unità 2901, 1305, 1303 e 2102 stanno "effettuando ispezioni nelle acque circostanti l'isola di Taiwan in conformità con la legge basata sul principio della Unità CIna", ha affermato in una nota il portavoce della guardia costiera Liu Dejun. Le unità erano state rilevate ieri come in navigazione da nord verso sud, per raggiungere la portaerei Liaoning nel Pacifico.

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