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La Cina insiste: "Non rinunceremo mai all'uso della forza su Taiwan"

La Cina non prometterà mai di rinunciare all’uso della forza su Taiwan, una posizione che prende di mira le interferenze esterne e la piccola minoranza di separatisti. «Siamo disposti a impegnarci per la prospettiva di riunificazione pacifica con la massima sincerità e impegno - ha detto Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del governo di Pechino sulle ultime manovre su vasta scala del 14 ottobre intorno all’isola ('Joint Sword 2024/B') -. Ma non ci impegneremo mai a rinunciare all’uso della forza». Tuttavia, la postura è contro l’interferenza di «forze esterne" e «il numero molto esiguo di separatisti».

 

Il presidente Xi Jinping ha visitato il Fujian, la provincia di fronte a Taiwan, dopo le esercitazioni militari tenute lunedì su vasta scala e denominate 'Joint Sword 2024/B', per aumentare la pressione sul governo di Taipei. Xi, ha riferito l’agenzia statale Xinhua, si è recato nella nella contea di Dongshan, ricordata in Cina come il sito di una vittoria dei comunisti di Mao Zedong nella loro guerra civile contro i nazionalisti a metà dello scorso secolo, sconfitti poi e rifugiatisi sull'isola ribelle.

Il dispaccio della Xinhua non ha fatto menzione delle manovre, ma ha riferito che Xi ha assicurato che la campagna cinese «avrà sicuramente una prospettiva più luminosa e gli agricoltori vivranno una vita più prospera nel nuovo viaggio nella nuova era». Parlando durante l’ispezione del villaggio di Aojiao, nella città di Zhangzhou, il leader ha esaminato i frutti di mare essiccati e il pesce pescato, ed è stato messo al corrente degli sforzi locali per la rivitalizzazione rurale. Xi, che ha visitato il villaggio nel 2001 quando lavorava nel Fujian, ha detto di essere felice di vedere «gli enormi cambiamenti che avevano avuto luogo nel villaggio negli ultimi 23 anni». Per promuovere la rivitalizzazione rurale, infine, «è necessario capitalizzare i vantaggi e fare buon uso delle risorse marine locali», ha sottolineato il leader.

«Abbiamo affrontato la situazione della regione indopacifica, sono preoccupato per quello che sta accadendo attorno a Taiwan. Noi siamo per la politica di una sola Cina, ma siamo anche per il mantenimento dello status quo e per la pace in quella parte del mondo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine dell’incontro con l'omologo olandese Caspar Veldkamp alla Farnesina.

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