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Arrestato il magnate austriaco Renè Benko. Indagato per reati penali in quattro nazioni (tra cui l'Italia)

Il magnate austriaco Renè Benko, 47 anni di Innsbruck, fondatore di Signa Holding GmbH, arrestato questa mattina nella sua villa di Igls nei pressi del capoluogo del Tirolo su ordine della procura anticorruzione di Vienna, è attualmente indagato per reati penali in 4 Nazioni, Germania, Austria, Italia e persino Liechtenstein.

La procura di Vienna ha deciso l’arresto per il rischio di inquinamento delle prove e commissioni di altri reati legati alla distrazione dei beni mobili e immobili dal fallimento della Signa Holding GmbH che lui aveva fondato. Le procure di Vienna, Berlino, Monaco di Baviera, Vaduz e Trento stanno indagando su presunti reati economici. L’inchiesta della DDA della Procura della Repubblica di Trento, che nel dicembre dello scorso anno aveva portato all’arresto di 8 persone (77 gli indagati totali), ma non Benko perchè si trovava in Austria, ha contestato nei confronti del magnate una serie di gravi reati. Sul capo di imputazione, si legge, presunta associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

Benko, tramite Signa, una decina di anni fa aveva realizzato cinque lussuosissime ville con piscina e spa sulla collina di Gardone Riviera in Trentino. La Procura economica e anticorruzione (WKStA) di Vienna ha indagato sulla legittimità della proroga di un prestito bancario avvenuta poco prima dell’apertura della procedura di insolvenza. Secondo l’accusa, Benko avrebbe preso parte alle trattative nell’estate del 2023 e avrebbe falsificato le performance economiche del Gruppo Signa e la sua disponibilità economica. Contemporaneamente la WKStA ha indagato su Benko per sospetto fallimento fraudolento. L’accusa sostiene che abbia venduto diversi beni, tra cui un’auto sportiva e armi da caccia, senza un adeguato risarcimento, danneggiando così i creditori. Di recente le autorità austriache hanno analizzato più da vicino anche l’hotel di lusso 'Chalet N' a Lech am Arlberg. Durante la pandemia di Covid-19, Benko ha ricevuto un finanziamento 'Coronà dedicato di 1,2 milioni di euro per l’immobile. Tuttavia, gli inquirenti sospettano che i fondi siano stati ottenuti illegalmente e utilizzati per scopi privati, poichè lo chalet era spesso utilizzato dallo stesso Benko, dalla sua famiglia e dai suoi amici d’affari. L’avvocato di Benko, Norbert Wess, ha sempre negato le accuse mosse nei confronti del suo cliente. In Germania le procure di Berlino e Monaco di Baviera hanno avviato indagini contro a seguito del fallimento del famoso centro commerciale 'KaDeWè. A Monaco, la procura ha aperto un fascicolo nei confronti del tycoon dal novembre 2023 per sospetto riciclaggio di denaro e possibili reati di insolvenza. L’attenzione dell’autorità è rivolta al grande magazzino 'Hertiè di Monaco di Baviera, acquistato e ristrutturato da Signa. Si dice che Benko abbia contrabbandato gran parte dei fondi raccolti all’estero tramite una società in Lussemburgo attribuita alla sua famiglia. Dalla primavera scorsa la Procura pubblica di Vaduz in Liechtenstein sta indagando anche su «una persona giuridica e una persona fisica» per sospetto riciclaggio di denaro e frode fallimentare attraverso le fondazioni aziendali di Benko.

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