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Lavrov: "Nessuna opzione di peacekeeping europeo in Ucraina". Previsto un incontro tra funzionari russi e Usa a Istanbul

La Russia non sta prendendo in considerazione alcuna opzione per l’invio di forze di peacekeeping europee in Ucraina. Lo dice il ministro degli Esteri Sergei Lavrov secondo le agenzie russe. «No, non possiamo prendere in considerazione nessuna opzione», ha detto, rispondendo a una domanda sulla possibilità che siano inviate forze di peacekeeping in Ucraina.

Lavrov ha sottolineato che l’approccio imposto dagli europei, in particolare Francia e Gran Bretagna, è volto ad aggravare ulteriormente il conflitto e a reprimere qualsiasi tentativo di sedarlo. "Macron ha parlato a Washington della necessità di un cessate il fuoco urgente, dell’introduzione di queste forze di mantenimento della pace, e poi, presumibilmente, parleremo di territori, del destino delle persone, di altri principi di insediamento. Questo è inganno. Non si può andare per un accordo che mira a raggiungere un unico obiettivo: pompare di nuovo l’Ucraina di armi», ha aggiunto.

Lavrov ha escluso anche la possibilità di congelare il conflitto in Ucraina lungo la linea di contatto. "Questo non accadrà, abbiamo una Costituzione», ha detto il capo della diplomazia di Mosca.

Lavrov: incontro funzionari russi e Usa domani a Istanbul

Funzionari russi e americani si incontreranno domani a Istanbul per discutere del lavoro delle rispettive rappresentanze diplomatiche. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dall’agenzia Ria Novosti.

«L'incontro si terrà domani a Istanbul, credo che i suoi risultati dimostreranno quanto veloci ed efficaci possiamo essere nel fare progressi», ha detto Lavrov a Doha, secondo l’agenzia Interfax.

Il ministro degli Esteri russo ha dichiarato che «diplomatici ed esperti si incontreranno e discuteranno dei problemi sistemici» che a suo dire si sarebbero «accumulati» tra Mosca e Washington «a causa» di quelle che definisce «azioni illegali della precedente amministrazione» americana.

Lavrov ha accusato l’amministrazione Biden di aver «creato ostacoli artificiali alle operazioni dell’ambasciata russa» e ha dichiarato che la Russia ha «reagito creando condizioni scomode per l’ambasciata americana a Mosca».

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