
Le tensioni tra Russia ed Europa continuano ad acuirsi. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha accusato i Paesi dell’Unione Europea di incoraggiare l’Ucraina a prolungare il conflitto, soprattutto in seguito ai recenti mutamenti negli equilibri politici. "Quando gli equilibri politici sull'Ucraina cambiano, come è evidente dal voto nelle Nazioni Unite, l’Europa cerca immediatamente di sabotare questa tendenza, annunciando nuovi grandi pacchetti di aiuti militari a Kiev, incitandola a continuare a combattere", ha dichiarato Lavrov durante una visita in Qatar, citato dall’agenzia Tass.
Secondo Mosca, le recenti iniziative di Regno Unito e Francia per l’invio di forze di peacekeeping in Ucraina rappresentano un pretesto per intensificare il conflitto. "Le proposte sull'invio di una forza di peacekeeping sono un inganno volto a fornire a Kiev ulteriori armi, rafforzare l’influenza della NATO nell’area e minacciare i diritti dei russofoni", ha aggiunto Lavrov, sottolineando come tali mosse non siano mirate a una reale pacificazione del territorio.
La reazione europea: compattezza e strategie per il futuro
I governi europei ribadiscono invece la necessità di mantenere una linea unitaria di supporto all’Ucraina. Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha sottolineato la volontà dell’Europa di respingere le richieste territoriali della Russia. "Non possiamo accettare la capitolazione dell’Ucraina alle richieste sfacciate di Mosca", ha dichiarato Tusk in un video pubblicato su X.
Durante la videoconferenza convocata dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, si è discusso di due questioni chiave: l’eventuale missione di peacekeeping in Ucraina e l’utilizzo degli asset russi congelati. Sebbene la Polonia non preveda l’impiego diretto delle proprie truppe, Tusk ha confermato il supporto logistico a un’operazione di pace a guida europea con il sostegno degli Stati Uniti. Inoltre, Varsavia si è dichiarata favorevole all’utilizzo dei fondi russi bloccati per sostenere Kiev sia nel conflitto attuale sia nella successiva fase di ricostruzione post-bellica.
Il ruolo dell’Italia e la posizione di Tajani
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso la necessità di un negoziato inclusivo, affermando che "per l’Ucraina serve un tavolo tra Russia, Ucraina, Usa e Ue". L’Italia conferma il proprio sostegno a Kiev, ma insiste sull’importanza di un percorso diplomatico per raggiungere una soluzione duratura.
Tajani ha inoltre commentato le dichiarazioni di Donald Trump sulla NATO e la difesa europea, sottolineando che "se Trump dice che non ci proteggeranno più, noi dobbiamo essere capaci di organizzare la difesa dell’Europa sempre con gli Stati Uniti, perché senza di loro non è possibile, ma dobbiamo costruire un altro pilastro della difesa dell’Occidente". Il ministro ha ribadito che l’Europa deve dimostrare una maggiore autonomia strategica senza perdere il legame con Washington.
Istanbul: un summit decisivo per il futuro della crisi
Cresce l’attesa per il vertice tra Russia e Stati Uniti previsto per domani a Istanbul. L’incontro potrebbe rappresentare un’opportunità per riaprire il dialogo diplomatico, ma con l’inasprirsi delle tensioni e il rafforzamento del sostegno europeo a Kiev, un cambio di rotta immediato nel conflitto appare improbabile. Le posizioni restano distanti e il rischio di una lunga escalation militare continua a pesare sul futuro della sicurezza globale.
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