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E' morto Franco Battiato, addio ad "un essere speciale"

Il cantautore siciliano era malato da tempo

Franco Battiato

Si è spento questa mattina nella sua residenza Franco Battiato. Lo rende noto la famiglia. I funerali avverranno in forma privata. Il cantautore, morto oggi nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità.

Tantissimi i messaggi. Dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in una dichiarazione si è detto "profondamente addolorato dalla prematura scomparsa di Franco Battiato, artista colto e raffinato che con il suo inconfondibile stile musicale - frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione -ha affascinato un vasto pubblico, anche al di là dei confini nazionali». A Pippo Baudo, il decano dei presentatori della tv italiana anche lui originario della provincia di Catania che, interpellato dall'Agi, si è detto «davvero scosso da questa notizia, Franco era un amico e un grande artista. Battiato era un personaggio unico, coltissimo, delicato. Non è stato un paroliere e un musicista raffinato, è stato un poeta. Ha raccontato anche la nostra Sicilia, in maniera critica, aveva questa casa sull'Etna a Milo, non lontano da quella di Lucio Dalla, un altro grandissimo, cui cui avevano un rapporto di stima». Passando per il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, che ricordando il suo illustre concittadino ha commentato che «Franco Battiato era un genio ed era geniale in tutto quello che faceva, e oggi per Milo, ma per il mondo della cultura in generale, è uno giorno di grande tristezza». «In generale - continua Cosentino - Battiato non si vedeva molto in giro, era una persona molta riservata, ma alla mano. Era un piacere parlare con lui e in paese gli volevano tutti bene. Per anni ci ha aiutato ad organizzare manifestazioni estive e molti grandi artisti venivano per lui». Cosentino ha inoltre annunciato «il lutto cittadino nel il giorno dei funerali».

Cinquant'anni di carriera nel segno dell’intelligenza

Gli acciacchi degli ultimi anni, ed anche una caduta dal palco poco prima dei suoi 70 anni nel 2015, li hanno resi difficili fino alla morte stamattina alle 5 nella sua casa. Ma per Franco Battiato erano passati oltre 50 anni dalle sue prime esperienze musicali a Milano, dal suo primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber che tra l’altro, insieme a Caterina Caselli, (i due conducevano il programma «Diamoci del tu") ha ospitato, nel 1967, la sua prima apparizione televisiva.

Lungo questi decenni Franco Battiato ha costruito un percorso davvero unico nel panorama italiano. Un ironico libero pensatore che ha praticato l’arte della provocazione e che ha avuto pure una breve esperienza (non retribuita) come assessore alla Regione Sicilia con la giunta Crocetta, durata da novembre 2013 a marzo 2014 e finita in modo a dir poco burrascoso. Anche se è sempre stato lontano da atteggiamenti militanti, non ha mai nascosto le sue simpatie per la Sinistra e con «Povera patria» ha firmato uno dei più intensi ritratti del degrado del nostro Paese.

Battiato è stato certamente uno dei nomi più famosi della musica italiana, ha una lunga consuetudine con i piani alti delle classifiche e alcuni dei suoi brani sono entrati ormai nella storia del costume, ma negli anni '70 produceva album sperimentali come «Fetus» e «Pollution» che hanno fatto scoprire all’Italia le risorse della musica elettronica e le concezioni più avanzate del rock di quelle stagioni e le contaminazioni con i grandi autori di musica contemporanea. In quegli anni capitava che il pubblico reagisse in modo a dir poco vivace alle sue performance volutamente ai limiti dell’inascoltabile.

Queste esperienze e questo tipo di approccio hanno ispirato il suo ultimo album , il Joe Pattìs Experimental Group, che è stato portato in tour di fronte a un pubblico molto più preparato di quello di 40 anni fa. Del suo grande successo commerciale parlava con la sua magistrale ironia e il suo proverbiale e sofisticato sense of humour senza per altro nascondere un certo imbarazzo. In realtà Franco Battiato è stato uno studioso dagli orizzonti amplissimi che sa praticare l’arte della canzone pop ma che, grazie alla sua cultura dai vasti orizzonti, usa linguaggi e riferimenti diversissimi, sia in campo musicale che in altre forme di espressione artistica, come il cinema, la pittura, l'opera.

Così come è stato un precursore della musica elettronica, Battiato, che da molto tempo praticava quotidianamente la meditazione, era un cultore di musica classica e sinfonica che nei suoi racconti sembra essere praticamente l’unica musica che ascoltava. Però la lista delle sue collaborazioni va da Claudio Baglioni ai CSI, da Enzo Avitabile a Pino Daniele, dai Bluvertigo a Tiziano Ferro, Celentano, Subsonica, Marta sui Tubi, senza contare il decisivo ruolo svolto nelle carriere di Alice e Giuni Russo. Non è certo un caso che sia rimasto un punto di riferimento: i giovani vedono ancora oggi in lui un modello di originalità e di curiosità, quelli più grandi un difensore dell’intelligenza in un mondo che troppo spesso ne dimentica l'importanza.

Franceschini: "Un Maestro, lascia un'eredità perenne"

«Ci la lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d’autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, rende omaggio al Maestro.

Sassoli: "Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole"

«Il mio sincero, profondo dispiacere per la scomparsa di Franco Battiato. Maestro. Poeta. Signore della musica e delle parole. Ci mancherà». Così su Twitter il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

Conte: "Mi insegnò com'è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire"

«E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Ciao Maestro #Battiato». E’ il cordoglio per la morte di Franco Battiato espresso da Giuseppe Conte con un post su Twitter

Meloni: "L'Italia si inchina alla sua opera"

«L'Italia si inchina alla vita, all’opera di Franco Battiato. A Dio Maestro». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Tajani: "Ci lascia un filosofo, un uomo libero"

"Seduto sotto un albero a meditare/ mi vedevo immobile danzare con il tempo/ come un filo d’erba/ che si inchina alla brezza di maggio/ o alle sue intemperie". Ci lascia Franco Battiato, un filosofo, un uomo libero che non si è mai piegato alle mode. Riposa in pace Maestro". Lo scrive su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

Zingaretti: "Buon viaggio Maestro"

«Battiato ha emozionato come pochi altri artisti. Buon viaggio, Maestro». Lo scrive, su Facebook, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

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