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Ron, la musica salva sempre anche dal Covid e da... Sanremo

Dall’amore dei suoi genitori, nato durante la seconda Guerra mondiale, quando il papà si era nascosto nella cantina di lei, che lo salvò innamorandosene, al bullismo subito da bambino, fino a qualche dispiacere legato a Sanremo, è un Ron a tutto tondo quello che si racconta presentando il nuovo album di inediti, "Sono un figlio", 13 canzoni dedicate al padre che escono il 30 settembre, a coronamento dei tanti progetti legati ai 50 anni di carriera.

Tempo di bilanci, con la confessione di un certo dispiacere per non aver avuto figli, nato dopo la nascita del nipotino, ma una sicurezza che lo accompagna e sostiene a ogni passo: «La musica - dice lui, presentando con un piccolo set i nuovi brani - mi salva sempre». «Ogni volta che sono tornato da Sanremo, ed alcuni sono stati disastrosi, tornavo con una grande tristezza, ma la musica mi rimetteva sempre in piedi. Con il covid - racconta ancora il cantautore - non riuscivo a scrivere, ma la musica mi ha preso per la collottola e ancora una volta mi ha rimesso in piedi».

A chi gli chiede se per coronare l’anniversario potrebbe tornare a Sanremo, Ron risponde deciso: «Ma scherzi? Non mi hanno mai invitato, ma se è il festival della canzone devi mettere una canzone, "Il cuore è uno zingaro" era una grandissima canzone, ora invece va tutto sui personaggi ed è anche buono, ma alla fine bisogna scrivere». «Non ce l’ho con Sanremo, ma mi piacerebbe tirasse fuori la musica. Quando fui escluso nel 2017 provai un grande sconforto - confida - perché "L'ottava meraviglia" mi sembrava una bella canzone e io sono legato alla musica».

Che la passione per le sette note arda ancora forte lo dimostra il nuovo album, per cui Ron ha collaborato con artisti tra cui Guido Morra, Maurizio Fabrizio, Bungaro, Giulio Wilson, Niccolò Agliardi, Edwyn Roberts, Mattia Del Forno de «La Scelta», Cesare Chiodo, Rakele, Donato Santoianni. E poi un cameo di Paolo Fresu (in «Un’astronave nel cielo") e una cover di «Break My Heart Again» di Finneas. Tra i brani "Annina", dedicata a tutte le donne che non si sentono mai abbastanza, e "Melodramma pop", in cui sono le parole di Guido Morra a tratteggiare la storia di Rosalino Cellamare: «Gli anni avanzano e avanza la speranza di Ron / quello che sono adesso mi viene incontro / allora scendo e accetto il confronto». Nell’album anche un duetto con Leo Gassmann in "Questo vento", che è un confronto tra padre e figlio. E Ron, che ha dedicato al tema l’album, che figlio era? "Apparentemente dolcissimo, ma facevo anche cose sconsiderate e - racconta - sono stato bullizzato. Alla fine delle elementari dei ragazzotti hanno iniziato a prendermi a pedate. Non ho mai detto nulla, ma ho sofferto tantissimo. Poi, non so perché, alla fine dell’anno mi hanno chiesto scusa e forse questa - considera - è la differenza che c'è con ciò che succede oggi».

Mai Ron si era raccontato così apertamente, in una catarsi che coinvolge inevitabilmente chi lo ascolta, identificandosi nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti. E, nel farlo, il cantautore descrive emozioni e tratteggia spazi che ci appartengono - che siano dentro o fuori ad ognuno - come perimetro del nostro vivere e area del nostro sentire, con l’aiuto di importanti autori e giovani artisti, tra i più interessanti: così, nell’album, troviamo Guido Morra, Maurizio Fabrizio, Bungaro, Giulio Wilson, Niccolò Agliardi, Edwyn Roberts, Mattia Del Forno de “La Scelta”, Cesare Chiodo, Rakele, Donato Santoianni, un duetto con Leo Gassmann (“trovo che abbia un grande talento e gli ho chiesto di cantare con me”), un cameo di Paolo Fresu (in “Un’astronave nel cielo”) e una bellissima cover di “Break my heart again” di Finneas. “Mi sono reso conto che il lockdown e la pandemia avrebbero voluto che impazzissi, invece mi hanno dato modo di rallentare, di ascoltare moltissima musica in quel periodo, e mi ha letteralmente aiutato. Sono sempre alla ricerca di cose nuove, ho scoperto tanti giovani di talento, anche internazionali, come Finneas O’Connell (al quale ho inviato l’adattamento italiano di “Break my heart again”, che ho anche riarrangiato) ed Ethan Gruska, di cui mi sono innamorato e che mi ha dato la voglia di tornare al pianoforte. È così che mi sono messo a scrivere per il nuovo album”, Ron a proposito della nascita del nuovo progetto.

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