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I Santi Francesi domenica a Torrenova. L'intervista ai vincitori di XFactor

Mentre il pubblico di XFactor attende la nuova, imminente stagione – che inizierà il 14 settembre su Sky Uno con la prima puntata di audizioni; anzi, proprio loro sono i protagonisti dello speciale XFactor, la strada del talento in onda in questi giorni – i vincitori dell’edizione 2022, i Santi Francesi, stanno per concludere il tour estivo che li ha visti suonare anche al leggendario Sziget Festival di Budapest e che prima dell’ultima tappa a Moncalieri li porterà domani (domenica 3 settembre) a Torrenova per l’Amunì Festival, con un concerto gratuito in piazza Marina. Un tour circondato da parecchia curiosità: Alessandro De Santis (voce e chitarra) e Mario Francese (tastiere, sintetizzatori e produzione), dopo la vittoria e la contestuale pubblicazione dell’EP In fieri, durante l’inverno sono stati impegnati in una serie di date nei club, delle quali il tour estivo è l’appendice, portando sul palco sia i pezzi originali sia le cover che hanno punteggiato il loro cammino a XFactor.

«Il set del live estivo è simile e comprende sia pezzi nostri più vecchi, tratti dall’album Tutti manifesti, sia i singoli in mezzo e i brani più nuovi; del percorso di XFactor abbiamo mantenuto le cover che ci sono piaciute di più come Creep o Ragazzo di strada, che è diventata quasi una nostra canzone perché il pubblico più giovane non conosceva la versione originale dei Corvi – spiega Alessandro –. È normale perché a XFactor si compie un percorso caratterizzato dalle cover, ma credo che continueremo a fare così anche in futuro perché ci diverte molto ‘smontare’ completamente dei pezzi, riarrangiarli e riprodurli per come sarebbero se li avessimo scritti noi. Magari nel prossimo tour inseriremo tre o quattro cover diverse, completamente inedite».
La curiosità nei confronti del percorso dei Santi Francesi fuori da XFactor è legata al fatto che, dopo essere stati per certi versi i concorrenti ‘perfetti’ per un talent (arrivati alle audizioni con l’inedito certamente migliore del lotto, ovvero Non è così male, e poi capaci di affrontare generi diversissimi trattando il materiale delle cover con originalità e personalità), si sono decisamente distaccati dal cliché: nessun disco nuovo per capitalizzare il successo dell’EP, ma un paio di singoli che si caratterizzano per sonorità indie elettroniche, senza particolari concessioni al pop. «Ultimamente, in generale nella musica italiana si sta tornando a pubblicare singolo per singolo per poi riunire tutto in un secondo momento in un album – prosegue il frontman dei Santi Francesi – quanto alla direzione che vogliamo prendere, in realtà ancora non l’abbiamo chiara, è vero che l’ultimo singolo La noia ha sonorità elettroniche che strizzano l’occhio all’indie ma noi stessi, come testimonia il titolo del nostro EP, siamo In fieri, cioè in divenire, e stiamo cercando di capire dove finiremo. Probabilmente è anche la parte più divertente del nostro lavoro».
L’originalità dei Santi Francesi, che è stata appunto il loro marchio di fabbrica all’interno di XFactor, rende forse troppo limitante l’etichetta di power duo che in realtà fa pensare a gruppi molto diversi (White Stripes, Kills, Black Keys, per restare nella sfera del talent Little Pieces of Marmalade), in particolare senza una rigida ‘divisione’ della ritmica dalla parte melodica e armonica. «Ma soprattutto, credo che ci differenzi da quei gruppi la percentuale di elettronica che usiamo – ragiona Alessandro – anche se entrambi veniamo dalla musica ‘suonata’ perché Mario suonava prog mentre io hard rock e metal, entrambi in band numerose. Da quando abbiamo iniziato a suonare in due si è sicuramente delineato un percorso più sperimentale. Dal vivo tendiamo a ricongiungerci con la nostra natura di musicisti, per esempio aggiungendo un batterista perché il suono della batteria live è difficile da riprodurre».
Da otto anni insieme, prima con il nome The Jab (sotto il quale parteciparono ad Amici) e quindi come Santi Francesi, i due ragazzi di Ivrea vivono praticamente in simbiosi – hanno anche abitato insieme per oltre un anno – ma il loro rapporto di amicizia non è cambiato con il successo: «Siamo praticamente cresciuti insieme, quindi di base entrambi siamo cambiati e la vittoria a XFactor ci ha cambiati– è Mario a parlare – ma fondamentalmente ci siamo trovati sin dall’inizio dal punto di vista artistico, ma soprattutto del legame affettivo. Magari un giorno non ci parleremo più, ma per adesso non è mai successo, in studio riusciamo sempre ad arrivare a un punto, senza dover neanche parlare troppo. Quanto al successo, cerchiamo di non pensarci: non è quello che sta accadendo, ci limitiamo a guardare alle piccole cose belle che succedono, c’è ancora molta strada da fare e cambieremo molto sia noi che il mondo attorno a noi».

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