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Gino Paoli e Ornella Vanoni: facciamo un altro concerto insieme?

Insieme sul palco fanno sempre scintille e così é stato anche al Piccolo Teatro Grassi di Milano dove per oltre un’ora Gino Paoli e Ornella Vanoni hanno fatto ridere e sognare il pubblico, tra battute, frecciatine e ricordi del loro sodalizio umano e artistico. L’occasione è stata la presentazione a Bookcity del libro di Gino Paoli, 'Cosa farò da grande. I miei primi 90 anni', scritto con Daniele Bresciani ed edito da Bompiani.

E chissà che i due artisti possano salire presto insieme su un altro palco, quello di un concerto. La proposta è arrivata da Ornella Vanoni che nel corso dell’incontro ha detto a Paoli: «Facciamo un concerto insieme? Immagino una bellissima orchestra, con musicisti eccezionali, tantissime luci ma senza ballerini, se mai balliamo noi. Si apre il sipario e noi iniziamo a cantare».

Ma tra le risate del pubblico Gino Paoli ha replicato, «No, non lo facciamo, alla nostra età e se qualcuno non lo sapesse i prossimi nostri sono 90. A me viene da ridere». E così la cantante ha sorriso spiegando a sua volta che «uno nella vita pensa, morirò, ma non mi ero preparata ad arrivare a 90 anni». Poi Gino Paoli ha un pò ceduto alla proposta, «mi piacerebbe fare uno spettacolo che sia verità perché quello che mi dà fastidio oggi è l’ipocrisia della finzione, che è la chiave di lettura del nostro tempo. Si può fare, vediamo ma bisogna avere la voce tutti e due».

L’incontro è stata l’occasione per ripercorrere gli anni della giovinezza quando i due si sono incontrati e piaciuti, poi si sono innamorati. Anche se prima, tra di loro c'è stato qualche malinteso come ha raccontato Gino Paoli, perché nell’ambiente si diceva che lui era gay e che la Vanoni fosse lesbica.

«Essendo molto rispettoso non sapevo come muovermi - ha spiegato il cantautore -. Ma poi non ne potevo più e gliel'ho chiesto ma lei ha risposto di no. Così siamo andati nell’albergo più vicino». Il loro è stato un grande sodalizio artistico che a differenza della storia d’amore é durato tutta la vita.

«Ho capito subito che c'era in Ornella l’interprete più giusta che ci potesse essere nella musica leggera - ha raccontato Paoli -. Però ai tempi non ci credeva nessuno che lei potesse farcela. Ci sono cantanti bravi con una tecnica infinita oggi però gli manca l'interpretazione che significa essere come quei pervertiti che vanno ai giardini pubblici e fanno gli esibizionisti. L’artista vero apre l’impermeabile sul palco e fa vedere la sua anima». Ornella Vanoni dal canto suo ha parlato di Gino Paoli come "un grande interprete ma non un grande cantante. All’inizio aveva una voce un pò così poi è migliorato e ne ha avuta una più piena e matura. È un grande interprete dei suoi pezzi e di quelli che ha amato».

La Vanoni ha anche ricordato quando, giovane e timidissima, si è avvicinata a Gino Paoli che conosceva appena per chiedergli di scrivere una canzone per lei. "Quando mi ha chiesto di scriverle una canzone sono stato ispirato perché a quei tempi era una gnocca pazzesca - ha sorriso Paoli - e credo che questo abbia influenzato la mia ispirazione. Il cuore di Ornella aveva già quella possibilità, perché puoi cantare bene o male, ma la cosa importante è che dentro quello che canti ci sia il tuo cuore e Ornella sa farlo». Ora rimane solo di vederli di nuovo cantare insieme sul palco.

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