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XFactor 2023: Morgan sessantottino, licenziato per... reato d’opinione. La gara lo punisce (giustamente), ma quanta ipocrisia!

Abbiamo aspettato qualche giorno dal quarto live di XFactor 2023 prima di vergare queste righe perché, già poche ore dopo la puntata di giovedì sera, aveva iniziato a circolare la voce di un possibile licenziamento di Morgan (voto 10, così mettiamo subito le cose in chiaro). Licenziamento che si è concretizzato martedì mattina, ma che all’inizio della settimana, quando erano trapelate le prime voci sulla decisione di Fremantle (che produce il programma), era ormai scontato. «Comportamenti incompatibili e inappropriati, tenuti anche nei confronti della produzione e durante le esibizioni dei concorrenti», recita la nota ufficiale di Sky Italia e appunto Fremantle, in mezzo a una serie di banalità sulla necessità di mettere al centro il talento e di lavorare in un ambiente professionale. Decisione ipocrita e liberticida Vostro Onore, per i due motivi che ci apprestiamo a trattare.

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Primo motivo in punta di fatto e di diritto: perché XFactor ha assunto nuovamente Morgan dopo tutti i casini che ha provocato, specie nelle ultime edizioni in cui era stato al tavolo? Intanto perché è il miglior giudice di sempre della versione italiana del talent: non lo diciamo noi, ma i numeri. I concorrenti della sua squadra hanno vinto cinque volte su sette partecipazioni (tre consecutive nell’era in Rai, con un pubblico più numeroso e “generalista”), nessun altro è mai andato oltre le due. Inoltre, si è sempre distinto per scelte insolite, raffinate e mai banali nelle assegnazioni, portando nel prime time autori e brani che altrimenti sarebbero difficilmente arrivate a un pubblico così ampio. Ma soprattutto perché, a fronte del calo costante degli ascolti legato evidentemente a una scarsa qualità del tavolo nelle ultime edizioni, la sua imprevedibilità e la sua mancanza totale di filtri ne facevano un sicuro motivo di interesse per aumentare l’audience del programma e l’attenzione mediatica, anche – anzi, specialmente – grazie alle polemiche che l’ex frontman dei Bluvertigo non manca mai di suscitare. Quindi, mettendo per un attimo da parte l’ipocrisia di questi giorni, Morgan è stato assunto per fare quello che fa sempre, o quantomeno con la consapevolezza che avrebbe fatto quello che fa sempre. Cioè deliziare quando parla di musica, dare ai nervi quando sproloquia, anche insultare se si sente preso di mira, senza ragionare ma anche senza fingere. Cosa che può piacere o non piacere, che può essere divertente oppure offensiva, ma che – come volevasi dimostrare – ha riportato XFactor al centro dell’attenzione dopo anni. Quindi, se Morgan è stato assunto per fare quello che fa sempre, è stato anche licenziato per aver fatto quello che fa sempre. Non è ipocrisia questa, Vostro Onore?

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Secondo motivo in punta di fatto, di diritto e di rovescio (ah no, quello è Sinner, non Morgan). Cosa ha detto di così sbagliato il Nostro, in particolare nell’ultima puntata che gli è costata la defenestrazione? Analizziamo con ordine e senza preconcetti, ok? Ebbene, la faida e il successivo complotto contro Marco Cesare Castoldi hanno un’origine piuttosto chiara: il precedente commento sul brano Bellissima di Annalisa interpretato da Matteo Alieno, che secondo Morgan aveva nobilitato un pezzo «banale» e «armonicamente inesistente». Apriti cielo: e sì, perché l’autore di questo tormentone è anche autore o collaboratore o nell’entourage sia di Fedez che di Francesca Michielin, e tutti questi soggetti (più Dargen, che è uno dei principali autori di Fedez) sono legati alla Warner Music che ha sostituito la Sony nella gestione discografica di XFactor. “Altarini” provvidenzialmente scoperchiati dal giornalista Michele Monina in un articolo al quale rimandiamo per chi volesse conoscere il Sistema che governa nell’ombra il talent. Ora, primo rilievo: Morgan ha ragione, il brano è banalotto, non ha spunti particolari né musicalmente né dal punto di vista testuale. Che poi sia un successo, beh, buon per Annalisa. La quale si esibisce puntualmente come superospite della quarta puntata – in Sicilia questa tipologia di “cartello” la chiamiamo cumacca – dando la stura a una nuova polemica tra Morgan e Dargen, accusato di essersi “venduto” al mercato e in particolare al Sistema dopo gli inizi da cantautore indie duro e puro. Ma attenzione Vostro Onore, se anche Bellissima fosse un capolavoro della musica d’autore italiana, cosa ha detto di male Morgan se non, semplicemente, una sua opinione? È vietato? O meglio, sarebbe vietato se la canzone in questione non rimontasse direttamente alla cumacca? Evidentemente no, perché è già capitato che qualche giudice (Morgan, certo, ma anche altri) abbia detto peste e corna su un pezzo presentato da un concorrente e, per difficile che possa risultare crederci, non è morto proprio nessuno. E se Dargen (voto 4) si è offeso perché Morgan gli ha dato del “venduto”, cosa avrebbe dovuto dire la Ventura dopo il famoso «Sei falsa Simona, c...o! di Arisa? O qualunque altro giudice dopo uno qualsiasi dei tanti scontri al tavolo ai quali abbiamo assistito negli anni? Quindi Morgan viene licenziato per aver espresso la propria opinione, quindi a tutti gli effetti per un reato d’opinione, Vostro Onore. Ma secondo il nostro ordinamento, perché si possa parlare di reato d’opinione – in deroga alla libertà di opinione – deve fondamentalmente essere violato uno dei princìpi della nostra Carta Costituzionale. Non è dunque codesto licenziamento, Vostro Onore, un provvedimento liberticida?

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Certo, poi Morgan ci mette del suo per cacciarsi nei guai. Il punto più basso della sua serata, onestamente, è quando dice a Fedez (voto 2: sembra che abbia chiesto la testa del collega) «sei troppo depresso per farmi da psicologo», una frase che cinque anni fa – o persino oggi, per esempio in un monologo di Checco Zalone – avrebbe solo fatto scompisciare dalle risate il pubblico pagante. Nel senso: dov’è l’insulto? Una frase evitabile, sì, ma d’altra parte è Fedez ad aver parlato pubblicamente della propria depressione e, se è vero che parlarne è un bene... Ma al di là di questo: alzi la mano e scagli la prima pietra chi, quando la Michielin (voto 0) ha resuscitato Ivan Graziani per fargli fare un duetto con Colapesce e Dimartino (sempre meglio di Pierluigi Diaco che su Rai2 ha “ucciso” Umberto Balsamo), non ha pensato tra sé e sé: «Vai vai, c’è Ivan Graziani che ti aspetta nel backstage»? Beh, noi sì. Anzi, l’aggiunta di Morgan (che in quel momento era abbastanza spazientito perché gli facevano tutti la morale): «È con Annalisa, stanno collaborando», signori della Corte, è geniale, una freddura da Monty Python. Poi però bisogna anche tornare seri e notare che quando Morgan ha lamentato di essere stato costretto ad assegnare ai suoi concorrenti per la manche della Giostra solo brani delle audizioni – vincolo che, a quanto pare, nessun altro giudice aveva – nessuno ha smentito. Così come, in occasione dell’embolo che lo ha colto per la messinscena dell’esibizione de Il Solito Dandy confrontata con le scarne scenografie scelte per i suoi concorrenti, nessuno lo ha sbugiardato. Anzi, Ambra (voto 4: ma c’era?) gli ha praticamente dato ragione a denti stretti. Però Laccio e Shake, i direttori creativi, sono dei geni e quindi non si può dire niente anche se a ragione?

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Tutto ciò e premesso e considerato, Vostro Onore, resta da appurare quale sia la reale colpa dell’imputato Morgan, e quale pena si sarebbe dovuta più correttamente applicare nei suoi confronti. Sicuramente il Nostro non ha messo insieme la squadra migliore che poteva, incapricciandosi degli Animaux Formidables che, al di là dell’argomentazione se fossero bravi o meno, erano completamente fuori contesto tanto da essere subito eliminati e rimpiazzati (e quella che sembrava una “carezza” della produzione, che procurava a Morgan un nuovo concorrente, oggi si rivela una forzatura per imporre al giudice un cambio di rotta: tanto più che il concorrente non era uno selezionato da lui come Anna Castiglia, ma gli Astromare che avevano fatto il Bootcamp con Fedez). Ha certamente esagerato con il “peso” delle assegnazioni a Selmi (voto 6), in particolare l’ultima prima della Giostra quando gli ha proposto La libertà di Giorgio Gaber che il concorrente nemmeno conosceva, ma l’eliminazione è arrivata con la riproposizione di La nostra relazione di Vasco Rossi e tutta la polemica sulla scenografia. Quanto ai SickTeens (voto 6), con i quali Morgan aveva ingaggiato un duello psicologico che stava producendo belle performance su brani impegnativi, in effetti Careless Memories dei Duran Duran è l’ennesima provocazione anni Ottanta per quella che di fatto è una boy band e li penalizza, ma è ormai evidente che gli altri giudici li eliminano solo per fare un dispetto a Morgan. Anche perché al ballottaggio salvano l’inascoltabile Andrea Settembre (voto 3) che brutalizza senza pietà un capolavoro come Spaccacuore di Samuele Bersani, ridotta a karaoke nel peggiore bar di Caracas.

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A dimostrazione del fatto che l’esibizione dei SickTeens non è certamente la peggiore della seconda manche, Vostro Onore, chiamiamo a testimoniare gli altri concorrenti: Angelica (voto 6,5) non ripete su I’ve been loving you too long di Otis Redding l’exploit della settimana prima con De Gregori; Matteo Alieno (voto 6) al quale tocca la “beffa” di un brano di Ivan Graziani, Chitarrista, sul quale conferma le difficoltà già incontrare con gli Afterhours; Maria Tomba (voto 4) che non riesce a cantare When September ends dei Green Day e, visto che è invaghita di Andrea Settembre, si vede rifilare da Fedez September degli Earth, Wind & Fire e onestamente finisce malissimo, anche se al tavolo sembrano non accorgersene. Si eleva, come al solito, la calabrese Sarafine (voto 7,5) che ripropone la propria formula nella produzione di Tutto il resto è noia di Franco Califano; il livello ripiomba giù con Il Solito Dandy (voto 6) che paga un pezzo poco adatto come Ci vuole un fisico bestiale di Luca Carboni e sì, è vero, la sfanga anche grazie a scenografia e coreografia; nuova impennata con gli Stunt Pilots (voto 7) e la loro versione di Ironic di Alanis Morrissette. E tornando alle colpe di Morgan, è evidente che gli salvano gli Astromare (voto 4) solo perché non li ha scelti lui, perché dopo la bella e sorprendente esibizione con i Genesis stavolta i due ragazzi romagnoli si schiantano su un brano vocalmente complicatissimo e ben al di là delle loro possibilità come Good vibrations dei Beach Boys.

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Proprio il destino degli Astromare, rimasti senza giudice, è il “nodo” delle ore che ci separano dal quinto live. Sky e Fremantle, infatti, sembrano orientati a non sostituire Morgan preferendo piuttosto rimanere con tre giudici, quindi a rigore gli Astromare dovrebbero passare in squadra con uno dei tre. Il modo è tuttora oscuro: probabile una votazione come quella che li ha proiettati sul palco della Repower Arena ai danni di Anna Castiglia. Mah. E così, è ufficialmente venuto meno l’unico motivo per il quale aveva senso guardare XFactor quest’anno. Ci restano un campo di partecipanti mediocre e tre giudici anonimi, legati a doppio filo tra loro e con il Sistema (tranne Ambra, che ancora dopo due anni non ha capito bene dove si trova). La morale che se ne può trarre, signori della Corte, è una e una sola: siete, siamo tutti morti. Morgan no. Morgan vive.

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