Eurovision 2024: plebiscito Svizzera, Nemo vince a Malmo. Seconda la Croazia, terza l'Ucraina. Italia settima con Angelina Mango
È stato un plebiscito. È Nemo, per la Svizzera, a vincere l'Eurovision Song Contest 2024 con il brano The Code. Dopo Lys Assia e Celine Dion, Nemo riporta così il microfono di cristallo nello stato federale per la terza volta. Una sfilza di 12 punti (il massimo possibile) delle giurie, confermata anche dalle centinaia di preferenze del pubblico da casa. Angelina Mango, quarta per le giurie con 164 punti e con 104 da parte del televoto, si è piazzata settima.
Al secondo posto la Croazia con Baby Lasagna e terza l’Ucraina con il duo Alyona Alyona e Jerry Heil. Fuori dal podio la Francia, poi Israele, Irlanda, Italia, Armenia, Svezia e Portogallo per le prime dieci posizioni. Venticinque i Paesi che si sono sfidati nella gara, dopo che nel pomeriggio era stata decisa l'esclusione dell’artista olandese Joost Klein, per una denuncia presentata da una donna del team di produzione. Un’edizione che, forse come non mai, ha avuto anche risvolti politici, per la difficile situazione internazionale. Il conflitto in Medio Oriente ha impattato sia dentro che fuori la Malmo Arena, dove si è tenuto l’Eurovision Song Contest, che quest’anno aveva scelto il claim «United by music», uniti dalla musica. Nei giorni scorsi per le strade della città ci sono state diverse manifestazioni, ma i riflessi di ciò che sta succedendo in Israele e a Gaza si sono fatti sentire anche durante la finale. Eden Golan, l’artista che rappresenta Israele, è stata pesantemente fischiata dal pubblico in sala, come già successo nella semifinale, così come la giuria al momento delle votazioni, mentre all’esterno dell’arena manifestanti filo-palestinesi, tra questi anche Greta Thunberg con la kefiah al collo, hanno tentato di avvicinarsi con un corteo non autorizzato. Sono stati fermati e allontanati dalla polizia, che ha poi creato un cordone di sicurezza a 200 metri dagli ingressi dell’edificio per impedire nuovamente l'avvicinarsi dei manifestanti e per garantire il deflusso a fine serata. Alla fine Golan si è classificata quinta, spunta dal televoto (ben 323 i punti raccolti). Sul palco non sono mancati gli artisti che hanno invocato la pace, come Iolanda, in gara per il Portogallo, convinta che «la pace prevarrà» o come il concorrente francese Slimane che ha gridato «uniti dalla musica, dall’amore e dalla pace». In segno di protesta, si sono ritirati dal ruolo di portavoce delle rispettive giurie anche Alessandra Mele per la Norvegia, motivando la sua decisione con un netto «C'è un genocidio in corso», e Kaarija per la Finlandia. Ma un altro conflitto è stato ricordato durante la serata: quello tra Ucraina e Russia. È stato il duo formato dalla rapper Alyona Alyona e da Jerry Heil, in rappresentanza di Kiev, a chiedere «Unità per il mondo. Pace e libertà per l’Ucraina». Tra le contestazioni, anche quella contro Martin Osterdahl, supervisore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, nel momento dell’annuncio dei voti delle giurie con il consueto «Good to go». Un Eurovision che, dal punto di vista dello show, ha comunque riservato il solito carico di trash tra improbabili mise, eccessi scenici e canzoni non sempre indimenticabili. Angelina Mango, nonostante il tifo eccellente da Marco Mengoni a Damiano David dei Maneskin, passando per Amadeus, Adriano Celentano, Laura Pausini, Fiorello, non ha vinto ma ha ben figurato e la sua esibizione non è passata inosservata ed è stata ben accolta da giurie tecniche e pubblico a casa. Come da tradizione, la serata finale dell’Eurovision Song Contest ha preso il via con la Flag parade. Tutti gli artisti in gara (25, dopo l’eliminazione dell’artista dei Paesi Bassi) hanno sfilato sul palco con la bandiera del loro Paese, sulle note di grandi successi della Svezia, che ospita la manifestazione. Nemo, l’artista che rappresenta la Svizzera (la preferita dal voto delle giurie), ha sfoggiato anche una bandiera con i colori giallo, bianco, viola e nero, ovvero la bandiera non binaria, che rappresenta le persone di genere non binario. La finale ha visto sul palco della Malmo Arena anche Angelina Mango insieme agli altri 24 finalisti: i 19 artisti (erano 20 prima dell'esclusione dell'Olanda) selezionati durante le due semifinali, più la vincitrice uscente Svezia e i 'Big Five': Spagna, Francia, Regno Unito, Germania e Italia.
L'ordine di uscita dei cantanti in gara
1 - Svezia, Markus & Martinus con Unforgettable 2 - Ucraina, Alyona Alyona & Jerry Heil con Teresa & Maria 3 - Germania, Isaak con Always on the Run 4 - Lussemburgo, Tali con Fighter 5 - Olanda, Joost Klein con Europap (squalificato) 6 - Israele, Eden Golan con Hurricane 7 - Lituania, Dons con Hollow 8 - Spagna, Nebulossa con ZORRA 9 - Estonia, 5miinust & Puuluup con (Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi 10 - Irlanda, Bambie Thug, con Doomsday Blue 11 - Lituania, Sylvester Belt, con Luktelk 12 - Grecia, Marina Satti con ZARI 13 - UK, Olly Alexander, con Dizzy 14 - Norvegia, Gåte con Ulveham 15 - Italia, Angelina Mango con La noia 16 - Serbia, Teya Dora con Remonda 17 - Finlandia, Windows95Man con No Rules! 18 - Portogallo, Iolanda con Grito 19 - Armenia, LADANIVA con Jako 20 - Cipro, Silia Kapsis con Liar 21 - Svizzera, Nemo con The Code 22 - Slovenia, Raiven con Veronika 23 - Croazia, Baby Lasagna con Rim Tim Tagi Dim 24 - Georgia, Nutsa Buzaladze con Firefighter 25 - Francia, Slimane con Mon amour 26 - Austria, Kaleen con We Will Rave
La finale: un omaggio agli ABBA
Tante sorprese a costellare l’ultima serata della 68esima edizione dell’Eurovision Song Contest, che segna il 50esimo anniversario dalla storica vittoria degli ABBA a Brighton. Dopo l’omaggio alla musica svedese e agli Alcazar, grandi vincitrici del contest sono tornate sul palco per rendere omaggio al quartetto campione d’Europa cinquant'anni fa, proponendo la loro "Waterloo". Da Charlotte Perrelli, classe 1974 (anno della vittoria degli ABBA) e vincitrice per la Svezia nel 1999. A Carola, l’artista che con la sua vittoria a Roma ha portato il festival a Malmo per la prima volta nel 1992, e Conchita Wurst, vincitrice per l’Austria 10 anni fa sul palco di Copenaghen. A intrattenere il pubblico nell’attesa dei risultati del voto, la performance della vincitrice uscente Loreen, la prima donna ad avere conquistato due Eurovision, che ha interpretato la canzone che ha portato al trionfo a di Liverpool 'Tattoo' e il nuovo singolo 'Forever'. La finale è stata trasmessa anche in diretta radio e video su Rai Radio 2 (canale 202 del digitale terrestre e TivùSat), condotta da Diletta Parlangeli e Matteo Osso. La coppia ha dato spazio alla grande musica internazionale, svelati i retroscena e raccontato la gara dei semifinalisti. Rai Pubblica Utilità ha reso interamente accessibile la finale anche attraverso la Lingua dei Segni su un canale dedicato di RaiPlay. Ben 11 performer, sordi e udenti che hanno iniziato la loro preparazione attraverso prove da remoto, hanno interpretato in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e in ISL (Lingua dei Segni Internazionale) sia le 26 canzoni in gara sia le canzoni degli ospiti, restituendo ritmo ed emozioni di ciascuna performance sia al pubblico a casa che a quello presente in studio. Due interpreti invece hanno tradotto in LIS la parte di conduzione.