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“Amaranto” di Cataldo da disco a spettacolo. A Siracusa l’esibizione del musicista jazz

Pastelli e tasti del pianoforte. C’è chi ha paragonato “Amaranto”, ultimo disco di Francesco Cataldo, a un arazzo. Un lavoro ispirato al tema dell’amore universale, dedicato a un altro siracusano, Giuseppe Agosta, scomparso nel 2021, fondatore dell’associazione San Martino di Tours, che, tra le altre opere, gestisce la Mensa dei poveri.

Tra i musicisti jazz italiani più apprezzati della sua generazione, Cataldo è chitarrista, compositore e arrangiatore. Ma, consigliato dai suoi amici americani, ha temporaneamente lasciato la chitarra per sedersi al pianoforte: «Quello che cerco sui tasti del pianoforte sono soprattutto i colori per poi abbinarli alle emozioni» spiega Cataldo recentemente definito dalla rivista inglese Jazzwise «musicista di eccezionale sensibilità, compositore prolifico fortemente influenzato dalla cultura Mediterranea».

“Amaranto” non è solo un disco: è un progetto musicale che mette insieme anche la pittura e il video. E che per questa sua versatilità è diventato uno spettacolo, patrocinato dal Comune di Siracusa in collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, andato in scena al teatro comunale di Siracusa. L’incasso è stato devoluto in beneficenza alla comunità di San Martino di Tours, associazione nella quale Cataldo è stato volontario.

Nello spettacolo, intitolato “Colori. Note, parole”, spazio anche alla pittura, a un cortometraggio, una sequenza di immagini che l’artista ha realizzato con il regista Rai Rosario Montesanti per ricostruire la storia dell’associazione di volontariato. Note alternate ai dialoghi che il pianista ha avuto con Giuseppe Attardi, giornalista ed esperto musicale, mentre il corto, dal titolo “Vito raccontami”, dedicato al nonno di Cataldo, contiene un brano eseguito a Roma nella chiesa anglicana di San Paolo dentro le Mura. Quindi alcune letture dell’attore Attilio Ierna. Co-protagonista dello spettacolo, sul palco, un quadro di Stefano Lazzari, pittore umbro amico di Papa Francesco, che collabora con il Vaticano. L’opera è anche la copertina di “Amaranto”, il colore della San Martino di Tours.

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