«La prima domanda la so: 'chi te l'ha fatto fare?'» ha scherzato il direttore artistico Carlo Conti, presentando alla Milano Music Week 'Il Sanremo che verrà', quello che lo vedrà tornare al festival dopo le tre edizioni dal 2015 al 2017. «Ho detto sì - ha poi spiegato il presentatore - perché è il mio lavoro, è come chiedere a un cantante di fare una canzone. E poi ho sentito, al di là dell’azienda, l’affetto di major, discografici, indipendenti, tutti erano d’accordo sul mio nome, allora ho detto 'vediamo se l'orecchio funziona sempre benè e ho detto sì».
Dopo i festival firmati Amadeus, con Conti «Sanremo riparte da zero, anche perché lo share cambia dal primo gennaio e non sarà paragonabile», così come «dal primo gennaio raddoppieranno anche il numero di copie per dischi d’oro e platino», «quindi non si potrà scrivere 'questo batte quellò, cose - ha sottolineato - assurde e superate. La cosa più importante è regalare belle canzoni agli italiani, poi, punto di share più o punto meno, alla mia veneranda età è una questione che ho superato».
Nessuna rivalità con Amadeus, anzi: «Ho sentito Ama e Fiorello - ha raccontato in un incontro tutto esaurito -, veniamo dallo stesso periodo storico, siamo cresciuti tutti in radio, a pane e musica, abbiamo avuto le nostre soddisfazioni, le nostre porte chiuse, gli alti e bassi e siamo ancora qua. Siamo molto amici e legati, non c'è nessun tipo di rivalità». Anche perché ogni direttore artistico ha in mente il "suo" Sanremo. E in quello di Conti - che ha già annunciato il ritorno dei giovani al festival - ci saranno alcune novità, a partire dal numero dei pezzi in gara:
«Avevamo previsto 24 canzoni ma le aumenteremo. Non ne potrò mettere 40 perché poi deve iniziare il dopofestival e non posso andare oltre». Il direttore artistico ha detto che annuncerà i brani in gara domenica primo dicembre al Tg1 delle 13.30. E poi ha rivelato che nella serata delle cover - che avrà un suo vincitore, svincolato da quello del festival - i big in gara potranno duettare tra loro. «Visto che la mia intenzione è aumentare i partecipanti, il venerdì sera i cantanti in gara - ha spiegato - potranno fare un duetto tra loro e fare una canzone sola. Non mi sembrava giusto che la serata delle cover influisse sul verdetto della canzone, quindi sarà una serata a sé di puro divertimento». Ci sarà poi un’altra modifica al regolamento: «i voti si sommeranno sempre, non verrà azzerato per i finalisti, ma andrà ad aumentare i voti che quei cantanti avevano già». Nessuna anticipazione sui co-conduttori né sugli artisti in gara, che Conti sta scegliendo proprio ora: «ascoltare tutti i big è difficilissimo, il succo per me - ha sottolineato - è questo momento, in cui devi scegliere i protagonisti. Questa è la bistecca che metti sul piatto, il resto è il contorno, se la bistecca non è buona il festival non funziona. E prendo un festival in forma strepitosa, pensando al grande lavoro fatto da Amadeus in questi anni». Inevitabile pensare anche a Pippo Baudo: «lo sento spessissimo, abbiamo un rapporto stretto, non puoi fare Sanremo senza pensare a lui» e al suo mitico 'perché Sanremo è Sanremò, claim che per Conti spiega i rumors che come sempre accompagnano il festival. «Alcuni sono più fantasiosi, altri meno, ma va bene, Sanremo è come la Nazionale, quando gioca siamo tutti un pò allenatori, ed è il suo fascino». La formazione non è ancora definita, ma lo schema di gioco sì: «ho fatto ciò che faceva Baudo, un mosaico con tanti sapori seguendo la tendenza principale del periodo, con la differenza che prima c'era la canzone per Sanremo e ora ci sono tanti generi diversi, dal tormentone estivo al brano da festival». Una squadra che andrà composta nei prossimi giorni: «in questo periodo, mentre dormo, sento il ritornello di una canzone che ho messo da parte e mi chiedo - ha confidato - se ho sbagliato. E’ il momento che sento con maggior responsabilità, come è successo nelle altre tre edizioni, il resto è fumo».
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