E' stato approvato ieri notte dalla Commissione Bilancio della Camera l'emendamento, proposto con parere favorevole del governo, che “proroga la moratoria del taglio contributi editoria di altri 24 mesi (spostando l’inizio riduzione dal 2025 al 2028)” e che “si rende necessario in attesa di poter abrogare il comma 810 dell’art. 1 della legge 30.12.2018, n. 145 e nelle more dell’adozione del Regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1998, n. 400, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i ministri dell’Economia e delle Finanze e degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per la ridefinizione e l’integrazione dei criteri per l’erogazione dei contributi a sostegno del settore dell’editoria e dell’informazione, ai sensi del comma 316 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2013, n. 213” .
L’emendamento ha sin dall’inizio avuto parere favorevole del Dipartimento Informazione e Editoria, guidato dal sottosegretario Alberto Barachini.
L’art. 1, comma 810, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio 2019) aveva previsto, a decorrere dal 1° gennaio 2020, la progressiva riduzione dei contributi diretti a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici ai sensi del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, fino all’abolizione dei contributi stessi, dal 1. gennaio 2022. Con l’emendamento, approvato ieri dalla Commissione Bilancio della Camera, si stabilisce che la previsione originaria della progressiva riduzione dei contributi (art. 1, comma 810, della legge n. 145 del 2018), fissata a decorrere dal 31 dicembre 2020 e prorogata, da ultimo, al 31 dicembre 2026, slitti al 31 dicembre 2028 (annualità di contributo 2027).
L’emendamento si pone quale intervento volto a sostenere il settore editoriale, offrendo alle imprese editrici – che si trovano a fronteggiare un grave stato di crisi conseguente, dapprima, all’emergenza Covid-19 e, successivamente, ai conflitti esplosi nel contesto internazionale – maggiore certezza nella programmazione delle proprie scelte gestionali.
Ciò anche in previsione della ridefinizione dei criteri per l’erogazione dei contributi, prevista dall’articolo 1, comma 316, della legge di bilancio 2024, al fine di razionalizzare l’impiego delle risorse finanziarie afferenti al Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria.
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