
I dati personali, un "tesoro" che ciascuno possiede, prevalentemente senza neanche rendersene conto. Salvo poi scontrarsi con le conseguenze - anche solo fastidiose, quando non gravemente lesive - di comportamenti adottati con leggerezza, in ambienti reali o digitali, ormai inscindibilmente mescolati in quella che è divenuta una realtà stabilmente "on life".
Sharenting, cyberbullismo, revenge porn, deepfake, phishing, vishing, ransomware, dark web: solo alcune voci di una terminologia che vale la pena d'imparare, è il lessico necessario per governare le nuove frontiere di una sfera molto antica, ma irrinunciabile, quella della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali. Minacciata da un'evoluzione tecnologica capace di produrre un allarmante distacco da tutte le garanzie finora assicurate, con modalità le cui implicazioni è quasi impossibile prevedere e quindi governare fino in fondo. Come sta dimostrando proprio in questi giorni l'esplosione del caso Deep Seek, la start up cinese che ha fatto deflagrare il mondo dell'Ia nella sua parte più sensibile, quella finanziaria, producendo un terremoto azionario a Wall Street e quella che già viene annunciata come una rivoluzione nella programmazione industriale del settore. E, soprattutto, con gli allarmi nelle misure di garanzia del trattamento dei dati personali nell'addestramento del chatbot "low cost" orientale, interamente open source, accessibile a tutti, e già dimostratosi non immune da impostazioni "di parte".
La Giornata istituita dal Consiglio d'Europa
I dati delle persone vengono elaborati ogni secondo: al lavoro, nelle relazioni con le autorità pubbliche, in ambito sanitario, durante l’acquisto di beni e servizi, i viaggi o la navigazione sul web. Generalmente le persone non conoscono i rischi associati alla protezione dei dati personali e i propri diritti in questo ambito. Raramente sono consapevoli di ciò che possono fare se ritengono che i propri diritti siano stati violati o del ruolo delle agenzie nazionali di protezione dei dati".
A ricordarlo è il Consiglio d’Europa, che nel 2006 ha deciso di istituire la Giornata della protezione dei dati, da celebrare ogni anno il 28 gennaio, per ricordare l'apertura alla firma, il 28 gennaio 1981, della "Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale", nota come "Convenzione 108". La Giornata della protezione dei dati viene celebrata dal 2006, quando il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha deciso di designare il 28 gennaio come Giornata della protezione dei dati, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di rispettare e proteggere la privacy individuale e di sottolineare il ruolo della “Convenzione 108” per i flussi di dati transfrontalieri nel mondo. Questa giornata viene celebrata a livello mondiale e al di fuori dell’Europa viene chiamata “Giornata della privacy”.
La “Convenzione 108”, come ricorda il Consiglio Ue, è "il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante creato a livello mondiale per proteggere la privacy nell'era digitale". Ad oggi, 55 Stati hanno ratificato il trattato, tra cui i 46 Stati membri del Consiglio d'Europa, l’Argentina, Cabo Verde, Maurizio, il Messico, il Marocco, il Senegal, la Tunisia e l’Uruguay.
Nel 2018 è stato aperto alla firma un Protocollo che modernizza la “Convenzione 108” e tiene conto delle nuove sfide in materia di protezione dei dati personali emerse dal 1981. Entrerà in vigore quando 38 firmatari lo avranno ratificato.
In questa data - si legge sulla pagina web dedicata - governi, parlamenti, organismi per la protezione dei dati e altri attori svolgono attività per accrescere la consapevolezza sui diritti alla protezione dei dati e alla privacy. Queste attività comprendono campagne mirate per il pubblico, progetti didattici per insegnanti e studenti, porte aperte a conferenze e agenzie per la protezione dei dati. La convenzione per la protezione dei dati, unico trattato internazionale in questo ambito, è in fase di aggiornamento per garantire che i principi di protezione dei dati siano ancora in linea con le esigenze odierne".
Il summit internazionale oggi a Bruxelles
E oggi, in occasione della Giornata della protezione dei dati, il Consiglio d'Europa, Computers, Privacy and Data Protection (CDPD) e il Garante europeo della protezione dei dati hanno organizzato una conferenza a Bruxelles per esplorare il panorama attuale e futuro della protezione dei dati. La conferenza tratterà "le sfide e le opportunità poste dall’incontro tra le tecnologie emergenti e i rischi per la privacy, nonché tra l’innovazione e i quadri normativi. Sarà anche l'occasione per affrontare la necessità di proteggere i dati personali nel contesto dei nuovi sviluppi tecnologici dell'intelligenza artificiale e delle neuroscienze".
Il Garante europeo della protezione dei dati, Wojciech Wiewiórowski, terrà il discorso di apertura, mentre Beatriz de Anchorena, presidente del Comitato consultivo della Convenzione sulla protezione dei dati del Consiglio d'Europa e direttrice dell'Agenzia argentina per l'accesso alle informazioni pubbliche, terrà il discorso principale. La presidente de Anchorena e il commissario indipendente per la protezione dei dati del Consiglio d'Europa Jean-Philippe Walter hanno diffuso messaggi istituzionali per auspicare condivisione su temi come, ad esempio, l'accesso ai dati per scopi di sicurezza nazionale e le sfide normative legate all'evoluzione delle neuroscienze e all'intelligenza artificiale.
Ia e protezione dei dati nell’era del cambiamento: il convegno del Garante
"La diffusione dell’intelligenza artificiale è un fenomeno epocale che interessa ambiti cruciali della società come lavoro, sanità, giustizia, sicurezza, fisco. La protezione dei dati personali è una componente essenziale del governo dell’intelligenza artificiale" A ricordarlo è il Garante per la privacy, che ha organizzato il Convegno dal titolo “Le sfide dell’I.A. - La protezione dei dati nell’era del cambiamento”, in occasione della diciannovesima Giornata europea della protezione dei dati personali, promossa ogni anno dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e delle Autorità per la protezione dei dati personali.
Lo scorso anno il tema era legato alla violenza nella rete e della rete, quest'anno il focus è sulle nuove tecnologie, che sono state anche al centro del G7 dei Garanti, organizzato dall'Authority italiana a Roma nello scorso ottobre.
L’evento si svolgerà mercoledì 29 gennaio, dalle 15, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati. I lavori, aperti dai saluti istituzionali della vicepresidente della Camera, Anna Ascani, vedranno gli interventi del Presidente del Garante, Pasquale Stanzione, dei ministri Marina Calderone, Guido Crosetto, Carlo Nordio, Orazio Schillaci, dei sottosegretari Alessio Butti, Wanda Ferro e Paola Frassinetti, della senatrice Stefania Pucciarelli, dei direttori di ACN, Bruno Frattasi, e AGID, Mario Nobile, e del consigliere del Ministro della cultura, Salvatore Sica. I lavori, suddivisi in tre sessioni, saranno introdotti da Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente del Garante, Agostino Ghiglia e Guido Scorza, componenti del Collegio del Garante. Modererà l’incontro Bruno Vespa.
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