"La scelta individuata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli sulla vertenza dei collegamenti veloci fra Sicilia e Calabria rischia di non essere soddisfacente per l'Isola". Lo dice l'assessore regionale siciliano alle Infrastrutture, Marco Falcone.
"Domani - dice Falcone - scade il contratto sul trasporto marittimo passeggeri su aliscafi fra il ministero e la società Liberty Lines, e il governo nazionale ha individuato una soluzione, mediante il supporto di Rfi, che taglia drasticamente le corse fra Messina e Reggio Calabria. I mezzi in campo si riducono infatti a una sola imbarcazione. Gravi non solo le ricadute sulla continuità territoriale, ma anche il contraccolpo occupazionale, con 72 lavoratori a rischio licenziamento".
"In un momento di crisi per la Sicilia - aggiunge - non possiamo subire ulteriori penalizzazioni sulla continuità territoriale e, ancor più, sui posti di lavoro che sono messi in in pericolo dalla proroga del ministro Toninelli. Vanno difesi l'occupazione, il principio di continuità territoriale nello Stretto di Messina e la qualità del servizio ai cittadini. Chiediamo che venga mantenuto il precedente numero di corse su aliscafi e, soprattutto, un accordo che mantenga i livelli occupazionali".
"La compagnia Liberty Lines, nell’interesse del personale e delle rispettive famiglie, dell’utenza e delle comunità interessate, ha fatto tutto ciò che era possibile per continuare a garantire con i propri mezzi e il proprio personale i collegamenti marittimi veloci sullo Stretto di Messina. Ancora ora - a poche ore dalla scadenza del contratto triennale di servizio - attendiamo un riscontro da parte del Ministero dei Trasporti al quale abbiamo manifestato la massima disponibilità a proseguire il servizio in regime di proroga, senza interruzione, a decorrere dalla corsa delle ore 6 di domani nella convinzione che sarebbe la soluzione più opportuna per mantenere i livelli occupazionali e scongiurare inevitabili disagi per l’utenza".
Il CdA di Liberty Lines ribadisce così la propria posizione "in attesa che la questione venga stabilmente risolta con una nuova procedura di evidenza pubblica" e si dice disponibile, "ancora una volta", a "un aperto confronto con le organizzazioni sindacali che stanno seguendo gli sviluppi della situazione con giustificata preoccupazione".
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