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Maltempo, Mattarella: "L'abbandono del territorio non può farla da padrone"

Mentre il maltempo continua a flagellare l’Italia e si celebrano ancora i funerali delle sue vittime, il capo dello Stato Sergio Mattarella richiama tutti al senso di responsabilità necessario per contrastare il dissesto del territorio ed evitare nuove tragedie: «La consapevolezza del limite - afferma - non esime l'uomo dalle proprie responsabilità».

L’occasione per affrontare questi temi, oggi di così scottante attualità, arriva da un appuntamento che Mattarella aveva in agenda da tempo: la cerimonia di commemorazione delle 58 vittime dell’alluvione che 50 anni fa, il 2 novembre 1968, colpì il Biellese, in particolare nel Comune pedemontano di Valle Mosso. Da quella devastazione che coinvolse 34 mila abitanti, distruggendo case, strade, ponti, e 130 aziende tessili vanto del Paese, il capo dello Stato ha preso spunto per ricordare come «tranne che per i casi di eventi naturali non contrastabili, la trasformazione del territorio non è casuale: è frutto di speranze, necessità, scelte ed errori». Ne abbiamo avuto «testimonianza ininterrotta in questi decenni, dove - ha sottolineato - abbiamo vissuto l’alternanza fra l’indispensabile cura di tante ferite e interventi di prevenzione, mai comunque bastevoli».

Mattarella ha affrontato il tema relativo a "abbandono e incuria del territorio che - ha affermato - non possono farla da padroni e aggravare le conseguenze di eventi calamitosi sempre più frequenti». Eventi che, come ha detto oggi da Belluno la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, dopo avere sorvolato il Nord-Est colpito dal maltempo - sta coinvolgendo tutte le Regioni italiane».

Proprio oggi Casellati ha proposto una Commissione di indagine «perché via sia una mappatura di tutte le zone a rischio» anche alla luce del fatto, ha sottolineato, che «il 91% dei Comuni è sotto pericolo». Mattarella ha rimarcato comunque che «lo Stato c'è, deve esserci e saprà esserci ancora, laddove si manifestassero situazioni di precarietà e di pericolo», e ha esortato a non risparmiare sui fondi: «non debbono essere le risorse a essere lesinate: vi sia - ha raccomandato - rimodulazione delle priorità di spesa». Il capo dello Stato ha invitato però a «non far ricadere sulle spalle delle popolazioni colpite il recupero di fondi per una grande piano di sicurezza del territorio».

«La Repubblica - ha sostenuto - ha il dovere di soccorrere le vittime delle catastrofi e di adoperarsi concretamente, terminata la fase dell’emergenza, per consentire nuove prospettive di vita a questi nostri concittadini». E se il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino ha ricordato come «il cambiamento climatico che è all’origine di questi fenomeni della natura sempre più violenti e frequenti si contrasta con azioni complesse che devono puntare a rimuoverne le cause», Mattarella ha ammonito sulla necessità di avere «uno sguardo lungo», che «può fare la differenza ed evitare le terribili perdite umane che si verificano». A partire, ha detto, dall’affermazione dei «principi di legalità», poiché «limitarsi a evocare la straordinarietà dei fenomeni per giustificare noncuranza verso progetti di più lungo periodo è un incauto esercizio da sprovveduti». (ANSA).

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