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Consultazioni, Mattarella in pressing: governo di legislatura o si va al voto

Concluso il primo giorno di consultazioni al Quirinale da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’obiettivo è di verificare se vi sia la possibilità di trovare una nuova maggioranza di governo o se prevarrà la volontà di andare a elezioni.

Essenziale il fattore tempo per queste consultazioni rapide, iniziate oggi alle 16 e che dureranno poco più di 24 ore. Un atteggiamento "notarile" sarà quello di Mattarella che punterebbe a chiudere la questione già nella prossima settimana. Quello che è emerso al termine della prima giornata è un presidente che attende di conoscere in tempi brevi la volontà chiara delle forze politiche prima di prendere le sue decisioni, ma attende anche un nome.

Un esecutivo che non sia semplicemente per evitare il voto, ma che dovrà avere delle basi solide, in caso contrario potrebbe essere formato un governo di garanzia che servirebbe per gli affari correnti e per guidare il Paese verso nuove elezioni.

Mattarella ha sentito telefonicamente il presidente emerito, Giorgio Napolitano, ha incontrato il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico, il Gruppo per le Autonomie SVP-PATT,UV del Senato, il Gruppo Misto del Senato e della Camera e il Gruppo parlamentare di Liberi e Uguali.

Mentre questa mattina nell’odg approvato alla Direzione nazionale, il Partito democratico ha dettato i punti sui quali i dem possono dare l’ok ad una nuova maggioranza: impegno e appartenenza leale all’UE; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa incarnata dai valori e dalle regole scolpite nella Carta Costituzionale a partire dalla centralità del Parlamento; l'investimento su una diversa stagione della crescita fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo; una svolta profonda nell’organizzazione e gestione dei flussi migratori; una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento.

Nettamente contrario a qualsiasi ipotesi di nuova maggioranza il leader del Carroccio Matteo Salvini, che conversando con i cronisti in Piazza Montecitorio ha tuonato: «Speriamo che si vada al voto perchè qualsiasi Governo dovesse nascere sarebbe un 'governo contrò, contro la Lega e contro il Paese. Mentre altri stanno pensando alle poltrone noi abbiamo definito la manovra economica. L’abbiamo pronta, una manovra da 50 miliardi», ha aggiunto.

La maggior parte dei rappresentanti dei Gruppi ascoltati da Mattarella si è detto disponibile a sostenere un governo di ampio respiro, di lunga durata e solido. Ma la giornata cruciale sarà domani quando al Colle saliranno in mattinata i Gruppi di Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Forza Italia, mentre nel pomeriggio i Gruppi della Lega e del M5S.

Quelle più attese saranno le dichiarazioni dei leader del Pd e M5S, da questi due partiti, infatti, potrebbe nascere una nuova maggioranza già ribattezzata "giallorossa", in questo caso il presidente della Repubblica potrebbe essere disposto a concedere un pò di tempo per perfezionare gli accordi e trovare una nuova squadra di governo.

Ma solo al termine degli incontri si potrà avere un quadro più chiaro della situazione quando il Capo dello Stato prenderà, forse, la parola. I Pentastellati tramite una nota hanno ribadito oggi a tutte le forze di essere «il primo partito in Parlamento, con una propria maggioranza relativa. Domani, al termine delle consultazioni, comunicheremo le nostre valutazioni».

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