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Di Maio a Mattarella: "La politica è servizio, il nostro obiettivo è cambiare le cose"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato Giuseppe Conte domattina alle 9.30. E' quanto scritto in una breve nota letta dal portavoce del presidente della Repubblica Giovanni Grasso. Tutto fa pensare che a questo punto l'incarico sarà data al premier uscente.

«Sulla testa degli italiani è piombata una crisi inaspettata. Molti di questi italiani stavano aspettavano un abbassamento delle tasse a fine ano, una sanità più libera dai partiti, la revoca delle concessioni, investimenti per il Sud, ma si è deciso di far saltare tutto, eppure gli italiani avevano votato per vedere risolti i propri problemi e non quelli di qualcun altro». Lo afferma Luigi Di Maio il capo politico del M5S dopo le consultazioni al Quirinale.

«In politica ci sono due categorie, quelli che la fanno e quelli che se ne approfittano. M5s non si sottrarrà ai propri impegni - prosegue il leader pentastellato -. Siamo sempre stati un movimento post ideologico, abbiamo sempre pensato che non esistano schemi di destra o sinistra ma solo soluzioni. Ci hanno accusato dell’essere dell’una o dell’altra parte. Questi schemi sono ampiamente superati».

«In questi anni il nostro obiettivo è sempre stato cambiare guardando a un progetto per l’Italia di grande respiro che mettesse al centro la persona ed i beni essenziali - aggiunge -. Un nuovo umanesimo di cui Giuseppe Conte è stato un grande interprete. Uomo di grande coraggio che ha dimostrato di servire il Paese con spirito disinteressato e di abnegazione».

Proprio su Conte, Di Maio conferma che c'è l'accordo con il Pd per un suo secondo mandato a Palazzo Chigi: «Oggi abbiamo detto che c'è un accordo politico affinché possa diventare di nuovo presidente del Consiglio. Il ruolo di Giuseppe Conte ci fa sentiti garantiti sulle politiche che vogliamo realizzare. Il riconoscimento ricevuto ieri dal presidente Trump ci indica che siamo sulla strada giusta».

«Oltre un anno fa dopo aver vinto le elezioni ho rinunciato al ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l’Italia ha conosciuto Conte come premier ed il M5S è andato al governo. Anche oggi rifiuto l’offerto della Lega di fare il premier con serenità e gratitudine per chi la ha avanzata. Ma non rinnego il lavoro di questi mesi».

 

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