I Direttori dei servizi generali e amministrativi senza laurea non potranno accedere al concorso riservato, mentre al concorso straordinario per i docenti precari potranno partecipare anche quelli delle paritarie, ma solo in funzione abilitante. Non entreranno insomma nel novero dei 24 mila docenti, oggi supplenti, che saliranno in cattedra da titolari appena vinceranno il concorso.
Sono queste le limature al decreto sulla scuola alle quali si è lavorato in queste ore per evitare potenziali rilievi da parte del Colle e scongiurare il rischio di far saltare l’intero impianto del provvedimento. Il «salva-precari bis», approvato nella seduta del Consiglio dei ministri del 10 ottobre scorso, tarda infatti ad essere pubblicato: non è ancora arrivato al Quirinale ed in questi giorni è stato perfezionato in alcuni punti «ma sarà inviato a breve per la firma del capo dello Stato», assicura oggi il Ministero dell’Istruzione.
Dopo che sono circolate voci secondo le quali, pur non essendo ancora arrivato al Quirinale, sono state suggerite modifiche al decreto tra uffici legislativi, il Miur ha chiarito: il provvedimento sta proseguendo con regolarità il suo iter normativo, ed è ora in attesa di essere inviato alla firma del Capo dello Stato dopo essere stato perfezionato in alcuni suoi punti, così come deciso nel corso del confronto della seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 10 ottobre.
I sindacati - Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals - che avevano firmato l’intesa con il ministro dell’Istruzione Fioramonti il 1 ottobre, sono sull'allerta: «Ci auguriamo che dietro le ventilate questioni giuridiche non si nascondano questioni di natura politica tali da modificare i contenuti dell’intesa del 1 ottobre che va integralmente recepita nel decreto», avverte il leader della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli.
«Siamo in attesa del decreto, con l’auspicio che sia pubblicato nel minor tempo possibile. Le procedure per un concorso ordinario e uno straordinario sono lunghe e complesse, non possiamo mettere in discussione il numero dei posti messi a disposizione per le assunzioni anche perchè la regolarità del nuovo anno scolastico passa attraverso la stabilizzazione dei precari, i 24 mila docenti della secondaria: se le prove non si concludono entro giugno sicuramente anche il prossimo anno rimarremo con le cattedre vacanti», esorta Maddalena Gissi, numero uno della Cisl Scuola.
«Un decreto urgente, che è ancora fermo e che interessa diverse migliaia di persone, è di per sé la dimostrazione di difficoltà politiche che vanno risolte rapidamente», fa notare il segretario Scuola Uil, Pino Turi, che aggiunge: «Nessuno vuole discriminazioni. I provvedimenti devono essere complessivi ed equi per tutti».
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