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Oscurata per alcune ore la pagina Facebook delle "sardine" e il movimento arriva a New York

New York, alcuni partecipanti al flashmob delle 'Sardine Atlantiche' a Washington Square

Dopo l’1 di notte è tornata visibile agli utenti di Fb la pagina '6000 Sardine' e così anche quella '6000 Sardine 2' che era stata creata per l’alto numero di adesioni a quella originale.

Il blocco, annunciato con un comunicato dai creatori del movimento spontaneo che ieri, in occasione della visita di Salvini, ha richiamato in piazza anche a Rimini 7mila persone, è durato quindi alcune ore.

«In mancanza di post offensivi o violenti - hanno scritto gli organizzatori - la pagina è stata comunque bersaglio di un gran numero di segnalazioni. Questo ha automaticamente generato l’oscuramento della pagina».

Dopo la notizia della sospensione di '6000 Sardine' sono stati tanti i messaggi di solidarietà arrivati agli ideatori bolognesi dell’iniziativa. «In democrazia, quando qualcuno ti contesta lo smentisci, se hai gli argomenti per farlo - ha detto il Governatore Stefano Bonaccini - se invece lo segnali per oscurarlo significa che sei al capolinea. Solidarietà alle 6000 Sardine che tra poche ore torneranno. Non si ferma il vento con le mani. E l’Emilia Romagna #nonsilega».

Il grido anti-populismo delle Sardine intanto è arrivato anche nell’America di Trump e si fa sentire a New York, a Washington Square Park, per antonomasia la piazza della contro-cultura. Hanno cantato Bella Ciao e esibito slogan come «No Wall, no border» contro il muro al confine col Messico ma non è stato però un bagno di folla.

All’ombra delle statue di Garibaldi e di George Washington, meno di 200 persone hanno sfidato la pioggia e risposto all’appello di un gruppo di expat, identificatisi come 'Sardine atlantiche', che ha deciso di lanciare il proprio messaggio di solidarietà al recente movimento formatosi a Bologna.

Attraverso i social era stato invitato a partecipare chiunque avesse voglia di «denunciare la retorica dell’odio, della discriminazione, dell’esclusione dei più deboli che sta infestando come erba cattiva la nostra politica».

Questo perché «guardiamo agli Stati Uniti e all’Italia con le stesse preoccupazioni, rigettando ogni forma di discriminazione, razzismo, xenofobia e populismo», spiegano gli organizzatori, che sono studenti, artisti, lavoratori e professionisti, con età diverse, background diversi «ma valori comuni: antifascismo, nonviolenza, inclusione, multiculturalismo».

E a New York come a Bologna il gruppo è nato in modo spontaneo. «Ciao Sardine Atlantiche, ciao New York, grazie a tutti noi per essere qui, la pioggia non ci ferma, perché non si può fermare l’onda delle sardine, che dall’Italia ha attraversato l'Oceano e sono arrivate sino a qui», è intervenuto uno dei partecipanti.

«Oggi New York - ha proseguito - si unisce alle piazze di Firenzuola, Rimini e Marsala. Stiamo diventando un movimento globale che vuole ridare forma alla cultura politica italiana, che sia priva della retorica dell’odio, del nemico che non esiste, della politica delle bugie e senza contenuti che sta vivendo l’Italia e stiamo vivendo anche noi qui negli Stati Uniti. C'è un’altra faccia dell’Italia e siamo noi, la faccia che vuole politiche migratorie sane, dinamiche lavorative senza clientelismo, politiche antimafia e anticorruzione vere, investimenti seri e sostenibili nell’educazione e nella sanità».

Gli ha fatto eco Simona, 36 anni: «ciao piazza, sono una donna italiana a New York, mamma, scienziata e da questa settimana sardina transoceanica. Scendo in piazza oggi con i miei due bimbi piccoli per dire basta a questo clima di odio ed intolleranza, e per dire ai miei figli che c'è speranza per un futuro fatto di tolleranza, pace, uguaglianza di genere, accoglienza e per costruire una società migliore, qui come in Italia».

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