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Scuola, Unicobas anticipa lo sciopero dal 17 al 6 marzo: ma è polemica tra i sindacati

L'Unicobas anticipa lo sciopero della scuola dal 17 al 6 marzo con una manifestazione sotto Montecitorio dalle ore 9.00 e fino alle 14.00. "La "montagna" ha partorito il topolino - dice il segretario nazionale Stefano d'Errico - nel comunicato col quale Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno cambiato data allo sciopero passando dal 17 al 6 Marzo, le richieste sono improntate al minimalismo più ridicolo".

"Lamentano solo la rottura del tavolo relativo al concorso, che non risolve i problemi strutturali del precariato, ed a nuovi, onerosi, percorsi di 'abilitazione' per 'spennare' gli aspiranti docenti; la mancata sanatoria di 2000 Dsga facenti funzione, cosa giusta ma non sufficiente; il mancato accordo sulla mobilità, territoriale e professionale. Sembrerebbe uno 'sciopero' fatto apposta per essere revocato dopo il previsto incontro col ministro, 'appoggiandosi' anche al problema epidemiologico".

"Pur stigmatizzando tali comportamenti", l'Unicobas afferma di voler assumere come valore "l'unità della categoria e l'urgenza di fronte al rischio che presto tutte le scuole italiane vengano chiuse per il corona virus". Di qui la volontà di anticipare il proprio sciopero ma "su piattaforma decisiva": abolizione delle "controriforme Moratti e Gelmini, nonché della chiamata diretta e della Legge 107 la cosiddetta Buona Scuola; soluzione strategica del problema del precariato con il doppio canale di reclutamento: 50% dei posti a concorso ordinario e 50% a concorso per titoli, per tutti i già abilitati con almeno un anno di servizio (180 gg.) anche cumulativi; soluzione della vertenza Ata ex EELL: riconoscimento pieno del servizio pregresso con adeguamento stipendi e pensioni; retribuzione del danno; piena sostituibilità per malattia per il personale Ata e congedo come per i docenti nelle scuole sottoposte a chiusura anti-contagio. Riconoscimento del ruolo di coadiuzione educativa; "no alla controriforma" degli Organi Collegiali. Difesa dei Decreti Delegati; libertà d'aggiornamento; "no all'aggiornamento istituzionale obbligatorio".

 

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