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Tunnel nello Stretto di Messina, Cancelleri: "Non sia una cattedrale nel deserto"

Giancarlo Cancelleri

«Vale la pena spendere 5 miliardi per il tunnel se l’opera è all’interno di grande progetto per il sud. Non deve essere una cattedrale nel deserto. Se diciamo ai siciliani e calabresi che con il Recovery Fund vogliamo realizzare anche l’alta velocità Salerno Palermo non ci sarà uno che dirà di no». Così il viceministro dei Trasporti Giancarlo Cancelleri a Radio Capital, proposito del progetto di tunnel sotto lo Stretto di Messina.

«Noi del Movimento non siamo mai stati contro le grandi opere ma contro le opere inutili», dice , «Al sud si sostituisce la linea borbonica con una moderna che serve allo sviluppo del paese. Deve impegnare buona porzione del Recovery Fund. Se il tunnel vale 5 miliardi una grande e complessiva operazione al sud vale 50 miliardi. Immaginiamo le centinaia di migliaia di posti di lavoro e i giovani che non emigrano più».

«Smettiamola di dire prima questo poi quello, facciamo tutto contemporaneamente - conclude -. Se saremo bravi e sapremo fare squadra arriveremo a questi obiettivi. Saranno le opere del Millennio e saremo guardati da tutti come un paese moderno audace e veloce, come per il Ponte di Genova».

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2 Commenti

Sim

14/08/2020 15:07

A mare siamo. A volerci pensare la figura retorica della cattedrale nel deserto qui risulta annacquata. Illustrissimo, alla prossima andrà meglio.

Fernando

14/08/2020 17:00

Persone che di Ingegneria ne sanno poco e poco o nulla hanno letto degli anni di attività e progettazione della Società "Stretto di Messina". Persone che parlano ed ignorano i rischi sismici, citando un numero che non corrisponde alle potenzialità sismiche dello Stretto. Fanno paragoni con il tunnel nella Manica, ignorando la diversità delle profondità e delle difficoltà da affrontare. Persone che parlano ed ignorano la differenza dei costi e degli impatti derivanti dalla differenza tra ponte sospeso e tunnel. Persone che parlano ed ignorano che, persino i giapponesi, son passati da Messina per apprendere sul poi realizzato ponte "Akashi Kaikyo". Persone che parlano e non sanno che, dopo analisi ambientali e strutturali, hanno deliberato il ponte sospeso perché l'unico realmente fattibile, a livello ingegneristico, di costi e di rischi. Sono persone messe lì per parlare senza sapere niente, giusto per darsi importanza e valore. Parlare, proprio da quel pulpito, di cattedrali nel deserto, poi, è il massimo (o il peggio possibile). Il "Presidente" Conte parlava di TAV come opera prioritaria: opera inutile, Signor Presidente, senza un ponte ad azzerare le naturali ed ingegneristiche lentezze dell'attraverso dello Stretto mediante navi... La confusione regna sovrana, ma in questo periodo così drammatico per la salute pubblica e l'economia, è da tempo che si è impadronita di chi dovrebbe, invece, essere lucido e pragmatico. Più il tempo passa e più si rimpiangono i meravigliosi tempi della tanto vituperata "Prima Repubblica". Ponte sullo Stretto, subito, please! E che sia un progetto già noto e, potenzialmente, esecutivo come l'appalto, o lo dimentichiamo?!

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