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Coronavirus, Conte: "Non ci sarà un nuovo lockdown. Stadi aperti? È inopportuno"

Dalla sofferenza per le difficili decisioni prese nel picco della pandemia alla fiducia per la ripartenza del Paese. "Quando parlo dell’Italia mi esalto", dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella lunga intervista concesso ad Antonio Padellaro e Peter Gomez per la festa de "Il Fatto Quotidiano".

L’orgoglio del premier riguarda il modo in cui la crisi è stata gestita e la precauzioni prese per affrontare l'autunno con più serenità. "Abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato con il quale siamo in condizione non solo di conoscere andamento della curva ma anche le criticità del sistema. Non saremo più nella condizione di predisporre un lockdown generalizzato - assicura - nel peggior dei casi interverremo con misure restrittive in maniere circoscritte".

Il tutto alla luce dei "valori della trasparenza" come testimoniato dalla pubblicazione dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico: "Gli omissis sono legati a questioni tecniche per la protezione della privacy, non me ne sono occupato io".

Tema caldo in questo avvio di settembre è legato alla ripartenza della scuola. "Qualche caso positivo a scuola dobbiamo darlo per scontato. Abbiamo disposto un dipartimento di prevenzione, se necessario attraverso la tracciatura dei contatti arriveremo a una quarantena di tutta la classe come caso estremo", spiega Conte spingendo tutti gli enti a uno sforzo collettivo. La scuola è una priorità, una di quelle attività da prediligere.

Dovranno invece aspettare ancora gli stadi. "L'apertura mi sembra inopportuna, gli assembramenti sono inevitabili. Per questo il governo non aveva mai aperto alle discoteche, sono le regioni che ci hanno pensato nell’ambito della loro autonomia".

Il dibattito ha poi riguardato il Mes ("Se ne avremo bisogno, ne parleremo in Parlamento") e su temi di attualità come ArcelorMittal ("Se vuole lasciare non lo farà gratis") e Alitalia ("Vogliamo snellirla, non sarà più carrozzone dello Stato") prima di concentrarsi sulla tornata elettorale del 20 e 21 settembre.

È ("Il taglio non comprometterà funzionalità delle camere") ma tira le orecchie alle forze di maggioranza per le regionali dopo l’appello al dialogo: "Vanno in ordine sparso, mentre il centrodestra si fa trovare unito all’appuntamento". In chiusura l’attestato di stima nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Sta svolgendo il proprio compito in maniera impeccabile. Se ci fossero le condizioni per un secondo mandato, lo vedrei benissimo".

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