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Azzolina: "La scuola non è un posto fatato, non c' è rischio zero ma la didattica deve andare avanti"

La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina

"Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l'Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c'è un contagiato in classe". Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a "Il caffè della domenica di Maria Latella" su Radio 24.

"Dal 14 - ha aggiunto - la partita della scuola diventa molto sanitaria. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza". I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, "le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così".

"Distribuiremo 11 milioni di mascherine al giorno e gel. La mascherina - ha spiegato la ministra - va usata in situazioni di dinamicità, all'ingresso e in uscita, nei corridoi e se ci si muove in classe. Se si è seduti e c'è il metro di distanza si può abbassare per tutelare la salute di tutti, è la nostra prima priorità". Alla Latella che le chiedeva che scritta metterebbe sulla propria mascherina la ministra ha risposto sorridendo "Sono stata docente, metterei 'I love school', va bene".

Azzolina ha affrontato anche il tema del timore di alcuni docenti di contrarre il virus: "Avere più di 55 anni non significa essere fragile: bisogna avere patologie pregresse di un certo rilievo. I numeri che si erano letti, 300 mila docenti non corrisponde al vero. C'è una procedura per stabilire se un lavoratore è fragile e se deve essere sottoposto a sorveglianza speciale. Sono circolate alcune inesattezze".

"Il primo giorno di scuola, il 14 settembre, sarà un giorno molto emozionante, da marzo le attività si erano interrotte. La temperatura si misura a casa per evitare che se ci fossero studenti malati o asintomatici possano diventare un pericolo per i compagni di avventura. È chiesto di avere responsabilità da parte di tutti. Si devono evitare gli assembramenti fuori da scuola, si useranno tutti gli ingressi a disposizione".

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