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Coronavirus, palestre e parrucchieri chiusi nelle regioni a rischio e coprifuoco: le ipotesi del nuovo Dpcm

Il "coprifuoco", a partire dalle 22 o dalle 23, durante la settimana. E, nei weekend, misure ancora più stringenti, ma senza arrivare a un lockdown. Sarebbero le ipotesi sul tavolo del governo, discusse in nottata dai capi delegazione.

Il vertice a Palazzo Chigi sulla manovra e le misure da mettere in campo in un nuovo Dpcm anti-Covid si è conclusa all'alba. Il Dpcm, a quanto si apprende da fonti di governo, potrebbe essere varato tra domenica e lunedì.

Niente è deciso, assicurano più fonti e il confronto è aperto, a partire dall'incontro in programma tra governo e Regioni. Anche perché tra gli stessi ministri ci sono idee discordanti: gli esiti della discussione sul nuovo dpcm non sono scontati.

Sul tavolo, nonostante le smentite di Palazzo Chigi e la contrarietà di alcuni ministri, ci sarebbe l'ipotesi di una sorta di coprifuoco, ossia la chiusura - alle 22 o alle 23 - di tutti i locali e negozi, con eccezioni come le farmacie (ma su come modulare l'intervento le ipotesi sarebbero diverse).

Ci sarebbe poi il rafforzamento dello smart working obbligatorio, che dovrebbe essere portato al 70% per la Pubblica amministrazione. Nessuna chiusura delle scuole ma un rafforzamento degli orari scaglionati e anche delle lezioni a distanza. Ci sarebbe anche l'idea di un'ulteriore stretta allo sport, con uno stop agli sport di contatto non solo amatoriali ma anche dilettantistici, ossia praticati nell'ambito di società sportive.

Nelle Regioni con indice di contagio particolarmente alto - secondo alcune indiscrezioni - si potrebbe valutare la chiusura anche di palestre, parrucchieri, estetiste e centri estetici, cinema e teatri.

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