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Dal Dpcm via la parola "sindaci" sulle chiusure, De Luca: cortocircuito istituzionale

Un momento della conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Nel testo finale del dpcm scompare la parola sindaci per le restrizioni anti-movida. All'articolo 1 del decreto si legge che "delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21".

"La norma - ammette il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a Rainews24 - è stata smussata. Detto questo, se c'è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci, i sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima".

IL TESTO COMPLETO DEL DPCM

Provvedimento su cui arrivano le critiche del sindaco di Messina, Cateno De Luca: "Così il cortocircuito istituzionale è inevitabile. Il riferimento ai sindaci è sparito e non è stato indicato il soggetto che dovrebbe svolgere le attività di vigilanza ed eventuale chiusura delle piazze e luoghi eccessivamente affollati".

De Luca si prepara a rilanciare: "Noi ora prepareremo il nostro 'dpcm'. I sindaci sono pronti ad assumersi ogni responsabilità come hanno sempre fatto in questi mesi ma non devono essere il capro espiatorio della mancanza di chiarezza e di coraggio nelle scelte calate dall'alto".

Diversa reazione quella del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando: “Prendo atto del fatto che il Governo nazionale ed il presidente Conte abbiano rivisto la propria posizione, ascoltando la presa di posizione dei sindaci di tutta Italia e modificando in corso d'opera il dpcm ed evitando di scaricare inattuabili responsabilità sulle amministrazioni comunali. Resto fermamente convinto della necessità, per porre un freno al dilagare dei contagi in tutta Italia, di poter applicare restrizioni anche molto significative che limitino la possibilità di assembramenti pericolosi. Ma perché i provvedimenti assunti siano efficaci e non delle mere grida manzoniane, è necessario, assolutamente necessario e indispensabile, il coinvolgimento dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza in modo che ai provvedimenti restrittivi seguano controlli efficaci che coinvolgano tutte le forze dell'ordine in modo coordinato”

 

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