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L'ultimo comizio di Emanuele Macaluso a Portella della Ginestra

Nel 2019 il ritorno sui luoghi dove era cominciata la sua lotta

"Non volevo mancare a quest'ultimo appuntamento della mia vita". Emanuele Macaluso aveva per questo accolto l'invito della Cgil a tenere nel 2019 il comizio che di solito conclude la manifestazione per il ricordo della strage di Portella del primo maggio 1947: il primo eccidio di contadini dell'Italia del dopoguerra a opera della banda di Salvatore Giuliano.

L'ultima volta che, a 95 anni, Emanuele Macaluso tornò in Sicilia coincise anche con l'anniversario dell'uccisione di Pio La Torre (30 aprile 1982) a cui era molto legato. In quei due giorni il padre storico della sinistra siciliana non si era risparmiato. Aveva ricordato La Torre ("mio fratello minore") a palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana di cui era stato più volte deputato, poi aveva raccolto, in una sala gremita, i suoi ricordi sulla lotta alla mafia e sui sindacalisti uccisi in Sicilia. "Si deve sapere - aveva detto - quale prezzo sia costata la lotta per la libertà e per la dignità di un popolo promosse in Sicilia dal movimento contadino e dalla sinistra". Netto era stato anche il richiamo alle "verità scomode", specie sulla strage di Portella, che chiamano in causa responsabilità internazionali e trame dei servizi.
    Il giorno dopo Macaluso era andato a Portella della Ginestra: "Sono voluto tornare qui - aveva detto - perché qui ho vissuto i momenti più importanti della mia formazione politica, sociale e umana".

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