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Salvini apre al Governo Draghi, M5S: "Abbiamo chiesto di non ritirare reddito di cittadinanza"

Anche se alle barricate iniziali si sono avvicendate posizioni più dialoganti nei confronti dell'ex banchiere centrale

Un post tratto dal profilo FTwitter della Camera dei Deputati

«Noi non poniamo condizioni. Altri lo fanno, noi nessuna condizione né su persone né sulle idee. Il bene del Paese deve superare interesse personale e partitico». Ha esordito così il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell’incontro con Mario Draghi. «E' stata mezzora di confronto interessante e stimolante sui temi concreti sull'idea dell’Italia che per diversi aspetti coincide» ha aggiunto il leader del Carroccio - Nessuna tassa, semmai una pace fiscale per aiutare i cittadini - ha chiesto Salvini -  Credo sia fondamentale per ridare lavoro, ad esempio dalla Tav al ponte sullo Stretto, dal Brennero alla Pedemontana fino a sviluppo dei porti. Su questo penso ci sia una sensibilità comune: su sviluppo cantieri lavoro e imprese, coimpatibilmente con l’ambiente». «Piena disponibilità a lavorare e collaborare senza i ritardi e gli scivoloni e manchevolezze che abbiamo vissuto e che riguardano la sanità italiana. La salute non riguarda i partiti. Invece di spendere euro per capannoni nel deserto aiutiamo ospedali e protezione civile».

«Ovviamente - ha concluso Salvini - non abbiamo parlato di ministri o sottosegretari, abbiamo solo detto che la Lega non sarà per il "forse". Se saremo convinti sarà un 'sì convinto che ci vedrà partecipi. Se non saremo convinti sarà un giudizio. Penso che stiamo dimostrando lealtà e serietà il bene del Paese viene prima di interessi di partito e di coalizione» .«La Lega non sarà per il forse, se sarà sì sarà un sì convinto e saremo partecipi, non alla finestra. Se non ci saranno le condizioni, allora sarà un giudizio diverso. Ma io penso che stiamo dimostrando lealtà e serietà».

Sul versante pentastellato invece, in tarda mattinata, Luigi Di Maio ha dovuto gettare acqua sul fuoco: «Oggi è un momento di compattezza con la presenza di tutti, di Grillo, Casaleggio e anche di Conte. Oggi la famiglia si allarga» ha affermato arrivando agli uffici della Camera dove è previsto un vertice del Movimento, prima delle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi.

«Oggi abbiamo ribadito che serve - ed è un dato essenziale - una maggioranza politica solida, che possa sostenere un governo solido. E serve superare quelle criticità che hanno portato alla fine del governo Conte II. Gli atti fatti da qualche forza politica sono comunque presenti nei nostri ricordi». Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. «Il nuovo governo deve avere "un’ambizione solidale, ambientalista, europeista. E partendo da quello che è stato già realizzato. Abbiamo trovato da parte sua la consapevolezza di partire con l’umiltà di chi accoglie quanto fatto prima. Abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il reddito di cittadinanza» ha proseguito Crimi dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi.

"E' stata riunione molto positiva in cui c'è stato un intervento di Beppe molto importante. Il M5S deve affrontare questo momento compattamente, con il senso di responsabilità che abbiamo avuto per l’intera legislatura. La linea politica è quella espressa dal capo politico e rappresenta esattamente quella del M5S». Conferma il ministro della giustizia uscente Alfonso Bonafede. «Non conosco una via infallibile per il successo, ma una per l’insuccesso sicuro: voler accontentare tutti». (Platone)» ha aggiunto Beppe Grillo.

Chi invece nel Movimento 5 Stelle è in rottura è Alessando Di Battista: «Non ho cambiato idea. Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi. Non la darei in virtù di scelte, propriamente politiche, che il professor Draghi ha preso in passato da Direttore generale del Tesoro (privatizzazioni, svendita patrimonio industriale pubblico italiano, contratti derivati) e da Governatore di Banca d’Italia, quando diede l’ok all’acquisto di Antonveneta da parte di MPS ad un valore folle di mercato», commenta l’esponente M5s su Facebook. «Io ho le mie opinioni su» Draghi. «Ognuno ha le proprie. Tuttavia il punto non è neppure lui. Io non potrò mai avallare un’accozzaglia al governo che potrebbe andare da LEU alla Lega - sottolinea Di Battista -. Tutti dentro perchè nessuno ha intenzione di fare opposizione. Oltretutto in democrazia l’opposizione serve, è e necessaria. Invece nulla. Ci saranno ministri politici nel governo Draghi? Non ne ho idea. Fossi in lui non accetterei nessuno ma vedo che diversi partiti già avanzano richieste. Per quanto mi riguarda io non posso accettare «un assembramento parlamentare» così pericoloso. Non lo posso accettare perchè la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee». «Ognuno è fatto come è fatto d’altro canto. In queste ore - prosegue Di Battista - qualcuno mi ha scritto «sei troppo radicale. In politica occorre anche cambiare opinione e plasmarsi sulle situazioni cambiate». Sarà anche vero. Ma io non ce la faccio. Io non sosterrò mai un governo sostenuto da Forza Italia».

 

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