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Il voto su Rousseau ultimo miglio prima del Governo Draghi: si lavora a lista ministri

«Siamo tutti al buio...». Ancora ieri i partiti alle prese con la costruzione del governo Draghi si interrogavano così sulla composizione di un esecutivo del quale al momento è nota la connotazione, marcatamente europeista, un ministero che ha dominato la scena nelle ultime ore, quello per la Transizione ecologica, e un perimetro, piuttosto ampio, di massima. Altra storia, invece, è capire chi ne farà parte. E qui l’altro indizio sulle caratteristiche del governo che verrà ("tecnico-politico") arriva dalla formulazione del quesito sul quale oggi, alle 10 alle 18, si pronuncerà la base M5s. Eccolo, il fatidico voto sulla piattaforma Rousseau. L’ultimo miglio, a quanto pare, prima che l’ex presidente della Bce faccia sentire, in pubblico, la sua voce.
Il totoministri, dunque. A quella Transizione puntano proprio i 5 stelle, che ne hanno chiesto l’istituzione: in pole c'è Patuanelli ma non si esclude un tecnico come Giovannini se la scelta fosse quella di marcare una discontinuità. I rumors parlano anche di Di Maio, se non confermato alla Farnesina, o delle attese di Conte.
La giornata - che prevede anche una Direzione Pd - ruota intorno al voto on line dei 5 stelle. C'è tutto: il come, il dove e il quando. C'è anche qualcosa di molto di più in quel quesito secco: sì o no, senza previsioni di astensione. C'è, infatti, la soluzione del rebus sulla formula del governo (definito «tecnico-politico") e anche una neanche troppo velata indicazione implicita di voto, laddove lo si descrive non solo dotato «di un super-Ministero della Transizione Ecologica», chiesto ieri da Beppe Grillo, ma anche con il compito di difendere «i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi». Insomma, difficile dire no. Tanto difficile che la fronda tra i parlamentari M5s esce allo scoperto per criticare il taglio «manipolatorio» di quel quesito, quasi a risposta obbligata.
A sbloccare la trattativa, ieri, anche una telefonata tra Grillo e Draghi e ora l’ipotesi è che il presidente del Consiglio incaricato sciolga la riserva domani e che il giuramento del suo governo avvenga sabato. Oggi non si esclude un "sondaggio" da parte dello stesso Draghi con i partiti. Sempre tornando alla squadra, per FI si parla di Tajani, e un ballottaggio Gelmini-Bernini in caso di un secondo ministero. La Lega ne avrebbe uno, "papabili" Molinari e Giorgetti. Italia viva punta su Bellanova (l'alternativa è Rosato), per Leu il nome è quello di Speranza. Caselle decisive per partire - verso una navigazione cui non mancheranno temi divisivi - saranno anche quelle di vice ministri e sottosegretari, essenziali per i lavori nelle commissione parlamentari, senza dimenticare la parità di genere.

Nelle ore in cui si voterà su Rousseau, Draghi dovrebbe comporre la lista dei ministri da portare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Al Quirinale dovrebbe recarsi giovedì sera o più probabilmente venerdì, per poi giurare con i ministri tra venerdì sera e sabato. Lunedì la fiducia al Senato, martedì alla Camera.

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