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Grillo pensa ai nuovi assetti del M5S: a Conte il ruolo di leader

Ancora giallo sulla riunione tra Beppe Grillo e i massimi dirigenti dei Cinque Stelle, con all’ordine del giorno i nuovi assetti del Movimento. L’incontro sarebbe dovuto rimanere segreto, e la fuga di notizie pare abbia irritato molti, tanto che, secondo le ultime indiscrezioni, non è ancora chiaro dove si terrà il summit e se alla fine si svolgerà veramente. Detto questo, ciò che invece sembra molto più chiaro, è che il Movimento con in testa Beppe Grillo ormai da giorni stia pensando seriamente ad affidare all’ex premier Giuseppe Conte un ruolo di spicco. Vincenzo Spadafora, ministro uscente dello Sport, in un’intervista al Corriere della Sera, parla esplicitamente del futuro dell’"avvocato del popolo» arrivando a «sperare in un suo più forte coinvolgimento».

«Conte - sottolinea - ha avuto un ruolo centrale nel momento più difficile del Paese. Ha guadagnato fiducia e rispetto dei cittadini». Sempre secondo Spadafora, accanto alla scelta del leader, al Movimento «serve un cambio di passo radicale», altrimenti, attacca provocatoriamente, «si rischia di passare dal reggente al commissario liquidatore». Chiede «nuove regole e più democrazia», una rifondazione verso «un progetto chiaro e una visione del Paese» formando «donne e uomini in grado di realizzarlo; tornare a radicarsi sui territori; essere pronti a ottenere risultati anche se frutto di mediazioni; avere un’organizzazione pienamente democratica e smettere di cambiare le regole ogni mese».

Dello stesso avviso anche Stefano Buffagni. Conte è «centrale nel rilancio Movimento». «Ha saputo guidare l’Italia in uno dei momenti più bui della sua storia. Sono convinto, ora più che mai - chiarisce l’ex vice ministro allo Sviluppo economico - che la sua figura debba essere centrale nel progetto di rilancio del M5S e io sono pronto a essere al suo fianco anche in questa fase». E che il Movimento sia in evoluzione lo dimostra anche quanto sta accadendo nella giunta della regione Lazio. In linea con la volontà di rinsaldare l’asse giallorosso, pontieri Pd e 5s sono al lavoro con l’obiettivo comune di definire una piattaforma programmatica a supporto dell’eventuale allargamento della squadra di Nicola Zingaretti proprio ai 5 stelle. Voce fuori dal coro è invece quella di Davide Casaleggio. Nessuna intenzione di parlare di equilibri e alleanze politiche, il figlio di Gian Roberto rilancia invece sulla necessità che siano gli attivisti ad avere un ruolo centrale nella vita politica. Impegnato nella quinta e sesta tappa del tour digitale "La Base incontra Rousseau", Casaleggio lancia un messaggio ben diverso rispetto ai vertici del Movimento. Senza nemmeno citare più i Cinque Stelle, ricorda come Rousseau lavori «per dare agli attivisti sempre più strumenti per autodeterminarsi e incidere sulla vita politica».

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