Il governo non intende «turbare la ripresa» aumentando le tasse. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine del Vertice Ue-Balcani. «Il motivo è semplice, l’ho detto tante volte - ha ribadito Draghi - l’economia italiana prima del Covid era molto fiacca e quando è entrata nella pandemia ha avuto un trauma, un tracollo tra i più alti tra i paesi Ue. Ora è il momento in cui le attività economiche sono ripartite, quindi lasciamo che ripresa si consolidi, non turbiamola con attacchi fiscali: questo il motivo dietro a questa decisione» di non aumentare il carico fiscale su famiglie e imprese. «Ieri o l’altro ieri ho detto chiedete a Salvini - ha aggiunto il premier - Oggi lui ha parlato e ha detto che la partecipazione al governo non è in discussione: ci vedremo nei prossimi giorni».
Energia, Draghi: consenso su acquisti comuni, a breve la proposta
«Di energia si è parlato molto rapidamente: la presidente ad Atene aveva ventilato la possibilità che la Commissione potesse acquisire un ruolo di acquirente comune come per i vaccini, concetto accolto molto favorevolmente da tutti. La prossima settimana o la successiva la commissione presenterà una proposta che poi dovrà essere discussa al consiglio Ue». Così il premier Mario Draghi al termine del vertice Ue in Slovenia. «L'aumento dei prezzi dell’energiua che stiamo sperimentando in Italia è problema di tutti, come al solito più poveri sono più il pronlema è grave. Anche tra i Paesi balcanici c'è grande preoccupazione».
Draghi: revisione catasto è operazione trasparenza
Nelle intenzioni del governo la revisione del catasto è una operazione di «trasparenza» che non farà aumentare il carico fiscale sui cittadini. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine del Vertice Ue-Balcani in Slovenia, sulla posizione di Matteo Salvini. «In termini generali, perchè nascondersi dietro l’opacità? - ha detto Draghi - perchè calcolare le tasse sulla base di numeri che non hanno senso? Non è meglio essere trasparenti? Poi la decisione se far pagare o meno è una decisione diversa, ma noi abbiamo deciso che non si tocca assolutamente nulla, cioè le persone continueranno a pagare quanto pagano oggi. Inoltre la revisione» del catasto richiede cinque anni di tempo ha aggiunto il premier, «quindi di eventuali decisioni se ne parlerà dal 2026. Una è una operazione trasparenza, l’altra è una decisione di politica fiscale», ha aggiunto.