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Da remoto il voto per eleggere il presidente della Repubblica: “Razionale applicare nuove regole”

Il costituzionalista Roberto Zaccaria apre alla possibilità dei seggi... virtuale per scegliere l'erede di Mattarella

Il discorso del congedo di Sergio Mattarella

"Dico sì al voto a distanza perché la priorità è eleggere il nuovo presidente e farlo rispettando i quorum previsti dalla Carta". Lo ha detto, in un’intervista a Repubblica, il costituzionalista Roberto Zaccaria, l’ex presidente Rai, deputato di Magherita e Pd dal 2004 al 2013. Nel 2006 ha partecipato all’elezione di Napolitano. Sì o no al voto da remoto? "Il diritto, e quindi la Costituzione, vanno inquadrati nel contesto in cui si vive. La pandemia ha un carattere di assoluta straordinarietà e nessuno può prevedere il numero dei contagi nei giorni delle votazioni. L’esigenza è eleggere il presidente, mantenendo il significato dei quorum previsti dalla Carta che potrebbero essere alterati dall’assenza di un certo numero di Grandi elettori". Il suo allora è un sì. "È razionale applicare regole nuove per rispettare i principi del voto. Toccherà al presidente della Camera Roberto Fico decidere quali usare". "Se non ci sono divieti formali nella Costituzione e siamo in una situazione eccezionale, si tratta solo di rispettare i principi fondamentali". Cioè garantire un voto ampio? "Sì certo, non vanno pregiudicati i quorum scritti nella Carta...".

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