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Quirinale, centrodestra nel caos. Salvini gioca la carta Frattini, Forza Italia dice no a Cassese

Franco Frattini tenta Matteo Salvini "nell’impresa» di aprire una breccia sul Colle. Ma anche per uscire dall’angolo in cui il leader leghista rischia di rimanere dopo alcune proposte andate a vuoto. In gioco, prima di tutto, il ruolo di kingmaker che di fatto si è assunto in questa partita a nome del centrodestra. Sta di fatto che, al di là della concretezza della candidatura dell’ex ministro degli Esteri, l’ennesimo tentativo del leader della Lega rischia di spaccare la coalizione. Su Frattini Forza Italia mostra perplessità, consapevole che sul nome non potrebbero convergere pezzi consistenti del centrodestra, con il tiro dei franchi tiratori. Non nasconde i dubbi nemmeno Fratelli d’Italia, soprattutto sul metodo. Il più esplicito è Ignazio La Russa: «Frattini è persona stimabile», è la premessa ma sottolinea: «Non mi risulta che sia nelle recenti interlocuzioni del centrodestra, di sicuro non con Fratelli d’Italia. Non mi piace il metodo».

Quindi rileva: «Se non c'è nella rosa di nomi che abbiamo indicato, mi pare difficile che spunti all’improvviso», anche se non esclude che possa essere ufficializzato nel vertice di centrodestra annunciato in serata. Il primo della giornata, alle 8 e mezza, certifica un’altra crepa interna: la coalizione decide di astenersi alla quarta votazione, la prima a quorum ridotto, ma non all’unisono. Proposta da Forza Italia e accettata dalla Lega, la scelta non va giù a Giorgia Meloni che non nasconde l’irritazione. La presidente di FdI ha chiesto anche oggi di votare un nome della terna per uscire dal 'loop' delle schede bianche e contarsi. Respinta oggi come ieri, quando però alla fine aveva incassato il buon risultato di Guido Crosetto che ha quasi doppiato i voti del suo partito. Spacciato come un segnale di dialogo offerto al centrosinistra, in realtà i 441 astenuti (sui 453 dell’intero centrodestra) sembrano una ritirata, che mette a nudo divisioni e rivalità interne, spiegano alcuni parlamentari del centrodestra. Non solo quella tra Giorgia e Matteo, che da giorni si contrappongono nelle scelte di voto. Ma anche all’interno della Lega, con malumori per lo stallo in corso, alimentati dal fronte più governista del partito, capeggiato dai presidenti di regione. Non a caso in Transatlantico un governatore osserva che Salvini sta giocando la sua partita ma non si capisce qual è lo sport. Manca in effetti la sensazione di una direzione su un nome che potrebbe essere condiviso, anche se il leader della Lega continua a mostrarsi fiducioso. E garantisce: «Sto lavorando nell’ambito del centrodestra e rimane quella la via maestra», chiarendo che non pensa a «un nome di partito ma di un’area culturale di centrodestra». Nel pomeriggio continuano incontri e contatti fino al faccia a faccia Salvini-Meloni negli uffici della Lega, da cui si sentono i toni alti della leader di destra, probabilmente di disappunto. Poi la 'mossà su Frattini con cui Salvini rilancia. E no anche a Cassese: Gasparri tuona: "Forza Italia non voterà mai Cassese"

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