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Governo, mercoledì voto sulle comunicazioni di Draghi. Fiducia prima al Senato

Le comunicazioni del presidente del Consiglio ed il successivo dibattitto sulla fiducia con il voto partiranno da Palazzo Madama. E' questo il frutto dell’accordo tra i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della camera Roberto Fico. Lo riferiscono fonti accreditate del Senato.

Saranno "comunicazioni fiduciarie" quindi con intervento del Primo ministro, discussione e voto nominale su risoluzioni di fiducia, quelle che terrà Draghi alla Camera e al Senato mercoledì. Lo ha chiarito il presidente della Camera Roberto Fico alla conferenza dei capigruppo. La riunione è stata aggiornata a domani alle 16.30 dopo quella del Senato, per decidere gli orari.

Nuovi appelli perchè Draghi resti a Palazzo Chigi. Arrivano dai rettori delle università italiane: "I giovani hanno bisogno di esempi e di rinnovata fiducia nel futurò, scrive il rettore del Politecnico di Milano Resta in una lettera al presidente del Consiglio. "Va scongiurata la crisi di governo", secondo il mondo dell’associazionismo laico e cattolico (Arci, Legambiente, Confcooperative, Libera). La Lega taglia corto: "Gli italiani scelgano il nuovo Parlamento", dice il vicesegretario Fontana. Riprende oggi l’assemblea fiume del M5s con Conte. Draghi è ad Algeri per il vertice intergovernativo Italia-Algeria, tornerà a Roma in serata.

Appello delle associazioni a Draghi e partiti: "No alla crisi"

«I giorni della responsabilità». Si apre così l’appello che un "cartello" di associazioni - Acli, Arci, Azione Cattolica Italiana, Confcooperative, Cnca Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, MeiC e Movimento Politico per l’Unità - rivolge «al presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l’hanno sostenuto affinchè venga scongiurata una crisi di governo». Nel documento, «aperto ad altre sottoscrizioni», i rappresentanti di associazioni, movimenti e organizzazioni della società civile esprimono «profonda e sincera preoccupazione per la crisi di governo appena aperta».

«Aldilà delle differenti valutazioni che vi possano essere su responsabilità ed operato degli attori in campo - si legge nel documento - riteniamo che la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perchè ne uscirebbero ancora più compromesse. Ne pagheremmo tutti le conseguenze, soprattutto chi già è o sarà più colpito dal convergere, in una tempesta perfetta, di più crisi lontane dall’essere risolte, come la guerra globale, l’esodo dei rifugiati e di tanti poveri, l’inflazione e l’esplosione delle diseguaglianze, la pandemia e le devastazioni conseguenti alla crisi climatica e alle violenze sull'ambiente. Il tutto mentre nel nostro Paese crescono in modo preoccupante poteri criminali, corruzione e mafie».

E ancora: «Chiediamo al presidente del Consiglio, Mario Draghi e alle forze politiche che l’hanno sostenuto di trovare prontamente una composizione delle differenti posizioni. Non si tratta di minimizzare la realtà o ignorare le differenze: la democrazia è anche conflittualità non violenta tra posizioni spesso divergenti. La politica ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la migliore soluzione, le elezioni non sono comunque lontane a venire ma in questo momento ci sono molti cantieri aperti (Pnrr, Decreto semplificazioni, misure urgenti per i redditi bassi, crisi energetica) e le troppe urgenze dettate dal bene comune reclamano che le conflittualità siano gestite e trovino rapidamente un’intesa».
«Noi - concludono le associazioni - porteremo avanti nella società, con sempre maggior impegno, le nostre istanze e le nostre proposte di cambiamento economico e sociale, ma ora una crisi non serve a nessuno».

Appello dei rettori a Draghi: "Resti al suo posto"

Dopo gli appelli di sindaci e imprenditori, arriva anche quello dei rettori affinché il presidente del Consiglio Mario Draghi resti alla guida del governo. 'Caro presidente Draghi, l’università ha bisogno di lei. Per questo vogliamo farle avere un rinnovato messaggio di stimà, scrive in una lettera al Corriere della Sera il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane Ferruccio Resta. 'I giovani studenti del nostro Paese hanno bisogno di esempi da seguire e di riferimenti da ricordare - prosegue Resta - Gli studenti vivono questa ennesima vicenda con rassegnazione. Non scenderanno in piazza non perché non abbiano un’opinione a riguardo, ma perché ipotizzo non abbiano né la voglia né l'interesse ad assecondare i giochi della politica», aggiunge. La lettera è incentrata sui giovani. "Con la pandemia hanno vissuto momenti di grande incertezza. A loro dobbiamo restituire la fiducia nel futuro". Questo, prosegue il rettore del Politecnico di Milano, "è il momento della responsabilità". "Grazie ai fondi del Next Generation EU, è un momento positivo, di grande slancio. Non permettiamo ai venti della politica di cambiarne la rotta. Una barca senza timone va alla deriva", conclude Resta.

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