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Il Pd: addio al campo largo e a M5s, si va verso un'area Draghi. Letta: pensiamo a noi

Sciolto l’abbraccio con i Cinque Stelle, «davanti al Pd c'è il mare aperto». Nei corridoi di Montecitoiro e i Transatlantico, sono molti gli esponenti Pd a usare questa immagine per definire il nuovo corso che si sta aprendo dopo l’affondamento del governo Draghi consumato al dai Cinque Stelle, seppure in correità con il centrodestra.

Enrico Letta

Sciolto l’abbraccio con i Cinque Stelle, «davanti al Pd c'è il mare aperto». Nei corridoi di Montecitoiro e i Transatlantico, sono molti gli esponenti Pd a usare questa immagine per definire il nuovo corso che si sta aprendo dopo l’affondamento del governo Draghi consumato al dai Cinque Stelle, seppure in correità con il centrodestra. Enrico Letta, parlando ai suoi gruppi parlamentari, ha parlato di «responsabilità condivise» e ha invitato il partito: «Ora pensiamo a noi». Parole chiare per deputati e senatori, che non lasciano spazi a dubbi: il campo largo è archiviato. «Non c'è una classifica di corresponsabilità nel fatto grave accaduto ieri: la destra ha sbattuto la porta in faccia al popolo delle partite Iva. Il M5S ha sbattuto la porta in faccia ai ceti popolari, in particolare nel Mezzogiorno», sottolinea Enrico Borghi, deputato e Responsabile Sicurezza nella segreteria dem.

Quello che sembra delinearsi è una sfida tra un’area Draghi formata dai partiti che ieri hanno votato la fiducia e gli altri, il centrodestra da una parte e il M5s, dall’altra.

«La fine del campo largo? Alle 12 ci sarà la segreteria Pd, quello che ha detto il segretario lo abbiamo sentito. Io preferisco parlare di mare aperto piuttosto che di campo largo, perchè c'è un mare aperto di italiani che preferiscono la serietà, perchè chi pensa che gli italiani abbiamo già deciso chi far vincere alle elezioni si sbaglia di grosso. Chi sostiene che le questioni elettorali sono già chiuse offende gli italiani e la loro intelligenza». Sottoscrive la deputata Alessia Morani: «Possiamo fare campagna elettorale a testa alta, una bella campagna elettorale. Il campo di gioco che noi abbiamo è quello della rivendicazione orgogliosa di quanto fatto in questo anno e mezzo. Chi non ha votato la fiducia si è messo fuori da solo». Per Alessandro Alfieri, senatore Pd e coordinatore di Base Riformista, «la stella polare e l’agenda Draghi. Il voto di ieri è stato uno spartiacque. Fino all’ultimo abbiamo lavorato tutti insieme, altri si devono prendere le proprie responsabilità. Non si rendono conto di quello che hanno fatto. I Cinque Stelle hanno scavato un solco. La prospettiva si costruisce con chi vuole costruire l’agenda Draghi. Letta oggi è stato molto chiaro. Penso che il Pd sia andato bene anche alle ultime elezioni per aver dato dimostrazione di serietà, andiamo in mare aperto».

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