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Politiche, c'è l'accordo tra Letta e Calenda. Intesa solido ancoraggio a Europa. "Porte aperte a Renzi, nessun veto"

E’ stato raggiunto l’accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda per l’alleanza in vista del voto del 25 settembre. Lo riferiscono fonti di Azione e Più Europa.  «Pd e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa cornice le parti riconoscono l’importanza di proseguire nelle linee guida di politica estera e di difesa del governo Draghi con riferimento in particolare alla crisi ucraina e al contrasto al regime di Putin». Così nel patto siglato tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.  «Le prossime elezioni - si legge nella premessa - sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti».

Letta: porte aperte a Renzi, nessun veto

A Renzi «non abbiamo mai chiuso le porte, non ci sono veti, le porte sono aperte. Per quanto mi riguarda il dialogo è aperto». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Metropolis, sui canali Gedi.

70% collegi uninominali Pd, 30% Azione-Piu' Europa

«La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa». E’ uno dei punti dell’accordo raggiunto tra Enrico Letta, Carlo Calenda e benedetto della Vedova.  «Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all’Europa»

Rivedere Rdc e superbonus. Ok ius scholae

«Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l’interruzione traumatica del governo, Pd e Azione/+Europa concordano sulla necessità di realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea». Così nel patto siglato tra Pd e Azione, dopo l’incontro tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova.
Occorre «improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità». E’ necessario - sottolineano Pd e Azione - «non aumentare il carico fiscale complessivo» e correggere «lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il 'Bonus 110%' in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi». Infine «dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae».

Letta frontrunner dem-progressisti, Calenda di Azione-Più Europa

«Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi», si legge nel patto sottoscritto da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto della Vedova. Inoltre, i tre leader hanno convenuto che «le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali».

Le dichiarazioni

«Un passo importante, era un dovere superare gli ostacoli e trovare un’intesa che ci consentisse di trovare una proposta che sia vincente, convincente e alternativa a queste destre». Così Enrico Letta dopo l’accordo con Azione di Calenda. Questo passo rende queste elezioni «contendibili», afferma il segretario dem.  «Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità. L'Italia conta molto di più rispetto ai singoli partiti. Non è immaginabile che dopo l’esperienza del governo Draghi l’Italia passi ad un governo delle destre», ha spiegato il segretario dem in conferenza stampa. - «Siamo convinti di aver fatto una scelta giusta. L’obiettivo è far prevalere - ha sottolineato il segretario dem - «lo spirito largo di una coalizione» alternativa alle destra attraverso «una serie di alleanze elettorali. Sarà una proposta vincente e rispettosa di tutti gli alleati»

A Letta ha fatto eco Carlo Calenda: «Siamo solidi e compatti, andiamo a vincere queste elezioni, niente è già scritto, da oggi finisce ogni tipo di discussione e polemica, finisce il pre partita e inizia la vera partita. Siamo pienamente e totalmente soddisfatti del testo sottoscritto perchè c'è un richiamo preciso senza infingimenti all’agenda Draghi. Abbiamo voluto fare uno sforzo per dettagliare valori e proposte comuni», perchè «senza proposte comuni una alleanza per quanto sia un patto elettorale non esiste, non siamo due partiti che si mettono insieme e chi se ne frega dei contenuti e della scelta dei candidati, ci crediamo entrambi. Oggi si riapre totalmente la partita, nulla è scritto».

Sullo stesso piano Bendetto Della Vedova (+E): «Questa è un campagna elettorale che si fa con due front runner, Carlo Calenda ed Enrico Letta. Questo non è un centrosinistra ma un centro e sinistra. Abbiamo un obiettivo comune, che non è battere gli altri ma convincere gli italiani che l’Italia merita un destino migliore. E' il lancio di una campagna elettorale che darà grandi soddisfazioni».

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