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Da Astensionismo a Zombie, ecco l'alfabeto della campagna elettorale

Lettera per lettera, parole chiave della prima estate elettorale

Da Astensionismo a Zombie. La prima estate elettorale della storia repubblicana sta producendo un dibattito ricco di parole chiave nuove e inedite, in vista dell’apertura delle urne, il prossimo 25 settembre.

- A come ASTENSIONISMO. È la «bestia nera» delle elezioni: tutti i partiti non nascondono il loro timore che tanti italiani decidano di non recarsi alle urne, sostenendo ciascuno che chi non vota avvantaggi l’avversario. Ma anche come AGENDA Draghi, rivendicata con sfumature diverse da Renzi, Calenda e Letta.

- B come BLOCK NOTES, quello su cui i plenipotenziari del centrodestra hanno siglato l’accordo sulla ripartizione dei seggi dell’uninominale.

- C come COLLEGI, croce e delizia per estensione nella prima competizione elettorale dopo il taglio dei parlamentari. Ma anche come CASACCA, quella che centinaia di parlamentari di tutti gli schieramenti hanno cambiato in questa legislatura.

- D come DIRITTO DI TRIBUNA: così alcuni grandi partiti 'ospitanò esponenti di liste minori in modo da garantire che possano avere almeno un rappresentante in Parlamento.

- E come ELETTORALE (legge). È ancora il rosatellum, il mix di maggioritario e proporzionale sopravvissuto malgrado a più riprese si sia pensato di cambiarlo.

- F come FIRME: quelle che i partiti non rappresentati in Parlamento hanno dovuto raccogliere sotto l’ombrellone per presentare le liste. Ma anche come FASCISMO: è l’accusa che regolarmente viene rivolta, con annesse polemiche, dalla sinistra a Fratelli d’Italia.

- G come GIOVANI: ne parlano tutti i partiti nei loro programmi elettorali, ma alla fine rappresentano la più grossa incognita per l’astensionismo. Eppure questa volta i diciottenni potranno votare per la prima volta non solo per la Camera ma anche per il Senato: fino ad ora per ricevere la scheda elettorale per Palazzo Madama di anni bisognava averne 25.

- I come INFLUENZE: quelle che in tanti temono da parte della Russia su una campagna elettorale in cui come non mai sono cruciali la politica estera e le garanzie di atlantismo ed europeismo.

- L come LAVORO. Un altro tema su cui si sprecano ricette e polemiche, con il Reddito di cittadinanza diventato ormai argomento fra i più divisivi.

- M come MIGRANTI: è forse l’argomento su cui centrodestra e centrosinistra sono più lontani.

- N come NANO. La compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina, ha dedicato a Renato Brunetta dopo il suo addio a FI una celebre canzone di Fabrizio De André che narra la vicenda di un nano che scala i gradini di una funzione pubblica, la magistratura.

- O come OPPOSIZIONE. Limitata a pochi parlamentari di FdI e Alternativa in Parlamento con il governo Draghi, con la nuova legislatura darà battaglia, da chiunque sarà composta.

- P come PAR CONDICIO, che in tanti vorrebbero si estesa anche ai social oltre che ai media tradizionali. Ma anche come PRESIDENZIALISMO, un cavallo di battaglia storico di FdI che è causa di frazioni con la Lega, cui non piace.

- Q come QUOTA 41: il minimo per l’accesso alla pensione con l'abolizione della legge Fornero è un cavallo di battaglia di Matteo Salvini.

- R come RESPONSABILITÀ. Quella sulla caduta del governo Draghi se la rimpallano M5s e centrodestra, che accusa anche il Pd per aver insistito sullo Ius scholae nella parte finale della legislatura.

- S come SUPERBONUS: la misura per l’incremento dell’edilizia, cavallo di battaglia del M5s, che accusa Draghi di averla frenata con ritocchi sempre più stringenti.

- T come TERMOVALORIZZATORE, previsto nel dl Aiuti: ha dato la stura alla verifica chiesta dal M5s che ha portato alla crisi di governo.

- U come UCRAINA: anche quando non è in prima pagina, la guerra tra Mosca e Kiev incombe sulla campagna elettorale.

- V come VERONA. La città di Romeo e Giulietta è l’incubo del centrodestra, che nella corsa al sindaco vinta da Damiano Tommasi ha perso per le sue divisioni.

- Z come ZOMBIE: così Beppe Grillo ha definito tutti quelli che han voltato le spalle al Movimento Cinque Stelle, a partire da Luigi Di Maio, raccogliendone le foto in una specie di album delle figurine.

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