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Lega, ora vincere poi si vedrà chi farà il premier

Luca Zaia

«Meloni? Eravamo colleghi al governo, la conosco bene, Lei segue il suo partito, anzi lo ha fondato. E noi siamo la Lega, siamo un’altra cosa. Per noi l’autonomia non è un 'di cuì....Dobbiamo vincere le elezioni e poi capiremo chi farà il premier». Luca Zaia, in collegamento con Lucia Annunziata su Rai 3, ostenta prudenza nel giorno in cui si consuma la rottura tra Enrico Letta e Carlo Calenda. Il governatore del Veneto ci tiene a sottolineare che il centrodestra non può essere lo stesso di 30 anni fa, deve rinnovarsi: «Sento che Letta parla di Green? Perchè, mi chiedo, la destra non si deve occupare di sostenibilità? La verità è che dobbiamo aprirci ad altre tematiche, penso ai nuovi diritti, alla difesa dell’ambiente, alla cultura».

Anche sui migranti, osserva che bisogna «uscire dalle ideologie», legando questa grande questione a quella dell’occupazione: «C'è il tema della regolarizzazione dei lavoratori. In Veneto - ricorda Zaia - i migranti si sono completamente integrati, poi serve il rigore del rispetto della legge, in modo da dividere la parte buona da chi si comporta male. Dobbiamo uscire dallo schema ideologico». Quanto alla lotta ai clandestini, Zaia ribadisce, come ha già fatto la Lega, che bisogna partire dai decreti sicurezza e che comunque ogni soluzione va cercata nel concerto europeo. E forsee i distinguo all’interno del centrodestra sulla formula del «blocco navale» potrebbero aver fatto breccia nella narrativa di Fratelli d’Italia. «Fermare le partenze dei barconi, in accordo con le autorità nordafricane - scrive la leader di FdI - è l’unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare. Siamo pronti a difendere i confini dell’Italia e dell’Europa».

Fonti della Lega, infatti, fanno notare come Giorgia Meloni, tornando sull'argomento, abbia corretto in qualche modo il tiro, evitando proprio di parlare di blocco. Detto questo, la coalizione festeggia senza mezzi termini il divorzio tra Pd e Azione. Giorgia Meloni parla di «un nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra». «Calenda - ironizza - ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull'altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita». Anche il segretario federale della Lega, propone un paragone cinematografico, accostando la foto di Letta e Calenda mentre firmano il patto a quella di Stanlio e Olio: «A sinistra caos e tutti contro tutti! Avanti compatti, Lega e Centrodestra, con il bene dell’Italia come unico obiettivo. Il 25 settembre si cambia!», twitta Matteo Salvini. Il coordinatore azzurro, Antonio Tajani invece propone una metafora televisiva: «Sembra di stare a Scherzi a parte. L'alleanza di sinistra va ancora una volta in frantumi. Litigano su tutto e non sono in grado di fare una proposta agli italiani. Unica cosa certa: vogliono aumentare le tasse». Per Licia Ronzulli, infine, «evidentemente Letta pensava di giocare alle figurine Panini mentre provava a riempire un’alleanza contro natura sulla base del programma elettorale 'più siamo più freniamo il centrodestrà, ma ha fallito».

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