Conte, Salvini, Meloni. Tre protagonisti indiscussi delle prossime Politiche. La scissione interna alla neo-nata creatura... Pd-Azione ha avuto inevitabilmente ripercussioni sul resto dei principali rappresentanti degli schieramenti.
Conte scappa... dalle ammucchiate
Con Beppe Grillo «abbiamo fatto pace da tantissimo tempo. Ci sentiamo tutti i giorni. Ci confrontiamo per trovare le soluzioni giuste per il Movimento e per il Paese». Lo ha detto Giuseppe Conte a Morning news su Canale 5. Un giudizio su Luigi Di Maio? «Mi dispiace per la parabola che sta compiendo. Sentirlo abiurare, gettare alle ortiche tutti i principi per cui ha combattuto e per cui io sono entrato in politica, mi provoca profonda tristezza», ha risposto il presidente del Movimento 5 stelle.
"Il M5S non chiude la porta alle forze politiche che vogliono perseguire un’agenda sociale vera, il Pd si è chiuso le porte da solo. Noi nelle ammucchiate non entriamo, mi si può accusare di aver commesso degli errori, ma non ci possono accusare di non essere persone serie. Non ci sono i presupposti politici e programmatici - ha aggiunto - entrare in un’alleanza in cui c'è tutto e il contrario di tutto non ci interessa".
Salvini sente la vittoria in pugno, ma...
«Ci aspettano mesi difficili, voglio essere assolutamente chiaro. Penso che vinceremo le elezioni, che la Lega vincerà con il centrodestra le elezioni, ma non è che dal giorno dopo tutti saranno più belli, ricchi, simpatici e fortunati». Matteo Salvini, dai microfoni di Radio Montecarlo, disegna così lo scenario post elettorale, ripete che «ci aspettano mesi difficili», e sottolinea allora che «scegliere una squadra compatta è fondamentale».
Meloni premier se...
«Le regole si conoscono. A differenza di quello che piace molto alla stampa, non farò la campagna elettorale parlando di nomi, premier e ministri. Le regole si conoscono nel centro-destra. Il partito che prende più voti in una coalizione propone al presidente del consiglio la figura che dovrebbe essere indicata che vorrebbe fosse indicata come premier. Spetta al presidente della Repubblica. Il nome sono io, perché non dovrebbe esserlo? La cosa che non capisco è: perché Giorgia Meloni no? Io penso che chi vota Fratelli d’Italia voti in quest’ottica». Lo ha detto la leader di FdI a Rtl.
Più Europa rinsalda il patto col Pd
Più Europa va verso la conferma del patto elettorale con il Pd: la decisione, tuttavia, sarà formalizzata solo nella direzione di questa sera. «Noi ieri come segreteria di Più Europa abbiamo riconosciuto e confermato l'importanza del contenuti del patto siglato con il Pd solo 6 giorni fa e poi stralciato da Calenda. Consideriamo che in quei contenuti ci sia uno spostamento dell’asse della coalizione in una direzione liberaldemocratica. Stasera dalle 18 ne discuteremo in direzione perché teniamo a condividere le scelte all’interno di organi collegiali», dice il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi interpellato.
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