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Il ministro Roccella: "Non tocco la 194, ma abortire per motivi economici è un'ingiustizia"

Eugenia Roccella

«No nessuno l’ha mai detto, e la presidente Meloni ha detto fin troppe volte durante la campagna elettorale che la 194 non è assolutamente in discussione": con queste parole il ministro per la famiglia, la natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, ospite al Forum delle famiglie insieme al cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha ribadito che il governo non metterà mano alla legge che regolamenta il diritto all’aborto. E annuncia più aiuti alle famiglie numerose, ritoccando l’assegno.

Correzioni sull'assegno unico

L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni pensa infatti, ha spiegato la ministra, a misure di sostegno economico per incentivare la crescita demografica che ci vede fanalini di coda nel mondo. «Ci sarà una correzione dell’assegno unico per le famiglie numerose, ho già convocato l’Osservatorio assegno unico per correggere le storture di un buon provvedimento che già superava i bonus, è qualcosa che implementeremo» e che allo stesso tempo «correggeremo». A breve, il 29 novembre, dovrebbe essere convocato l’Osservatorio.

Se si ricorre all'aborto per motivi economici è una profonda ingiustizia

Roccella torna poi sul discorso dell’aborto. «L'aiuto alle madri in difficoltà, eventualmente, - ha spiegato - non riguarda la questione della natalità, è una questione semplicemente di giustizia nei confronti delle donne: i figli non sono solo un privilegio dei ricchi, quindi se una donna vuole un figlio ma per motivi economici ricorre all’aborto, è una profonda ingiustizia». Per provvedimenti di lungo respiro e ben fatti piuttosto che misure una tantum come i bonus sulla natalità, si è espresso anche il cardinal Zuppi. «C'è fretta, l’insistenza del Forum delle associazioni familiari dimostra che si può diventare rilevanti, l’attuale governo farà proprio il tema della famiglia e della natalità togliendo quel veleno che è la ideologizzazione e la strumentalizzazione», ha sottolineato il presidente della Cei nel suo intervento a Palazzo Rospigliosi. «Ci sono dei temi - ha aggiunto Zuppi - che se li mettiamo nel grande bazar della politichetta, dell’incasso immediato, perdiamo il lungo respiro: no bonus ma bonum, serve il bonum, una risposta di fondo non di breve termine». «Senza la famiglia tutte le crisi sarebbero ancora più drammatiche, sono state le famiglie che hanno dato le risposte nei momenti di crisi. Il tema della natalità e quello della fragilità sono i primi da affrontare», ha proseguito Zuppi chiedendo di dare «stabilità» al lavoro perché «non c'è natalità se c'è precariato» e «serve anche una politica per la casa che possa offrire alloggi, come avvenuto negli anni 60».

Intervenire sulla natalità

Al governo, il Forum delle famiglie ha lanciato delle proposte tra le quali l’idea di un commissario alla natalità, un fisco che tenga conto della composizione familiare, l’abolizione dell’Isee, l’aumento dell’assegno unico, e il quoziente familiare. «Arginare il forte calo demografico dell’ultimo decennio con importanti misure di sostegno alla famiglia è fondamentale - ha detto il presidente del Forum Gianluigi De Palo - per evitale che l’Italia assista a un progressivo invecchiamento della sua popolazione, perdendo competitività rispetto agli altri paesi europei. Occorre, dunque, tornare in tempi brevi ai livelli del 2014 con oltre 500 mila nascite annue da qua al 2033, oggi ne abbiamo 339mila».

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