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Primarie, la Schlein nuova segretaria del Partito democratico. Vince in Sicilia, la Calabria con Bonaccini

Elly Schlein e Stefano Bonaccini

Quando il computo delle schede è ormai arrivato quasi alla fine dei voti totali, Elly Schlein è avanti di sei punti percentuali: 53,8% per la deputata, 46,2% per il presidente dell’Emilia-Romagna. Lo ha comunicato il Nazareno. «La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein, l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano». Così Stefano Bonaccini, al suo arrivo al comitato elettorale a Casalecchio di Reno.

I dati della giornata sono andati fin da subito oltre le aspettative: quasi 600 mila i votanti alle 13. Alla fine sono stati più di un milione. Non sono i 3,5 milioni del 2007o l’1,6 milioni del 2019. Ma si tratta di un risultato comunque insperato alla vigilia, quando i due contendenti stentavano a sbilanciarsi e, messi alle strette, dicevano che già un milione di elettori sarebbe stato un successo.

Primo segretario donna: ecco chi è

Il Partito Democratico ha la prima segretaria donna e femminista. Così ama definirsi Elly Schlein, «l'anti-Meloni» scelta da Enrico Letta per chiudere la campagna elettorale delle politiche. Un’ascesa vertiginosa, quella della neo segretaria, passata direttamente dalla vice presidenza della Regione Emilia-Romagna alla Camera e, ora, al Nazareno. La più giovane segretaria che il partito abbia mai avuto. Il tutto nel giro di cinque mesi. E pensare che fino a poco fa, Elly Schlein non era nemmeno una iscritta al Pd. Ne era uscita in dissenso dalla linea della segreteria Renzi e ci è voluto un congresso costituente per permetterle di rientrare in tempi record. Con Schlein, il Partito Democratico si avvia a «fare la sinistra», come la deputata ha continuare a dire per tutta la campagna congressuale.
Elly, all’anagrafe Elena Ethel Schlein, è nata nel 1985 a Lugano da una famiglia di accademici. La madre, l’italiana Maria Paola Viviani Schlein, è stata preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi dell’Insubria. Il padre, lo statunitense Melvin Schlein, è professore emerito di Scienze politiche e ha un passato da assistant director nella sede bolognese della Johns Hopkins University. Scuole ad Agno, comune svizzero di 4.518 abitanti del Canton Ticino, maturità a Lugano, la segretaria del Pd ha studiato al Dams di Bologna per poi passare a Giurisprudenza. Si definisce una nerd, appassionata di videogiochi e cinefila, amante dell’indie-rock statunitense, per due volte volontaria negli Usa per le campagne elettorale di Barack Obama. Nel Pd ci nasce, politicamente. Di area civatiana, nel 2013 è l’ideologa di Occupy Pd, movimento che si oppone ai 101 franchi tiratori che fermano la corsa di Romano Prodi al Quirinale. Nel 2014, con Matteo Renzi segretario, viene eletta al Parlamento Europeo con oltre 50 mila preferenze. Con il rottamatore, tuttavia, non c'è feeling: «Me ne sono andata dal partito per scelte come la Buona scuola, la riforma della Costituzione, lo Sblocca-Italia, tre voti di fiducia sulla legge elettorale. Anche sul clima il Pd è mancato: non è più il tempo delle mezze parole, le battaglie vanno fatte fino in fondo: dunque, no al consumo di suolo», ricorda la segretaria dem. Nel 2015, quindi, Schlein approda a Possibile, ma nel 2019 si rompe il sodalizio con Civati ed Elly inizia a ballare da sola. Alle porte ci sono le Regionali in Emilia-Romagna, la sinistra che accompagna Stefano Bonaccini cerca un volto. Schlein diventa la capolista di Coraggiosa, rassemblement di sinistra che ha tra gli sponsor anche l’ex governatore Vasco Errani. La lista non arriva al 4%, ma Schlein - complici un video virale in cui incalza Matteo Salvini, un forte investimento sui social e il favore delle Sardine - supera le 22 mila preferenze su tre province. Il salto alla vicepresidenza della Regione è scontato. Da vice di Bonaccini comincia a comparire negli studi dei principali talk-show, fa coming out: «In questo momento sto con una ragazza e sono felice». L’Espresso le dedica una copertina da possibile leader di una futura Cosa Rossa. Dopo la nascita del governo Draghi e le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd, è lei a fare il primo passo: «Diamoci un appuntamento». Lancia l’appello nel marzo 2021 alla galassia della sinistra, specificando che «la soluzione non è rientrare in un Pd in grande confusione». Andrà diversamente. Alle elezioni politiche sceglie di correre col Pd in Emilia-Romagna, blindata nel listino proporzionale. Veste i panni dell’anti-Meloni: «Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna», dice dal palco di Piazza del Popolo a Roma ribaltando l’iconico discorso della leader di Fratelli d’Italia.
Dopo la sconfitta e le conseguenti dimissioni di Letta, il nome di Schlein viene dato in pole per la segreteria. Accanto a quello del "suo" presidente: Stefano Bonaccini. E’ il derby della via Emilia. Ma Schlein non è ancora iscritta: si candida a Roma, prende la tessera alla Bolognina, il circolo della Svolta di Occhetto, incassa il sostegno di buona parte della sinistra dem e di Articolo Uno. Il voto tra gli iscritti conferma le attese: tocca a lei sfidare Bonaccini alle primarie. Nessuno è mai riuscito nel ribaltone: i gazebo hanno sempre confermato il vincitore nei circoli.

In Calabria vince Bonaccini col 65%

Tutto come previsto: in Calabria vince Stefano Bonacini. Il dato ufficiale dice che il Governatore dell’Emilia Romagna si è imposto col 64% con 23.173 voti contro il 36% della Schlein con 12.846 voti, nelle 196 sezioni. Vibo: Bonaccini 2.244 (74%); Schlein 802 (26%). Cosenza: Bonaccini 9.389 (68%), Schlein 4.381 (32%). Catanzaro: Bonaccini 3.708 (64%), Schlein 2.074 (36%). Crotone: Bonaccini 1.523 (53%); Schlein 1.364 (47%). Reggio Calabria: Bonaccini 6.309 (60%); Schlein 4.225 (40%).

In Sicilia prevale Elly Schlein col 57,3%

In Sicilia, a spoglio praticamente ultimato appare netto il successo di Elly Schlein con una percentuale del 57,3 per cento contro il 42,7 per cento di Stefano Bonaccini. Elly Schlein vince nelle federazioni provinciali di Siracusa, Palermo, Enna, Catania, Caltanissetta, Trapani. Mentrre Bonaccini prevale ad Agrigento, Ragusa, Messina. In Sicilia sono stati oltre 55 mila i votanti. Ecco i dati per provincia: Ragusa: Bonaccini 2687, Schlein: 1356; Trapani: Bonaccini 1650; Schlein 2167: Palermo: 10145 votanti: Boanccini 3658; Schlein 6487; Caltanissetta: Bonaccini 1963; Schlein 2945. Siracusa: Bonaccini 2172; Schlein 2786. Catania: 9352 votanti; Schlein 6299, Bonaccini 3027. Messina: Bonaccini, 3062; Schlein 2809. Agrigento (mancano alcune sezioni): Bonaccini 2801, Schlein 2493. Enna: Bonaccini, 2385, Schlein 4102.

 

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