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Decreto Ponte, la Camera dice sì: la palla passa al Senato

Ok al decreto che definisce l’assetto della società Stretto di Messina Spa e che riavvia le attività di programmazione e progettazione

Prima la fiducia, poi, a sorpresa, anche la votazione finale, anticipata rispetto alle previsioni. Il governo incassa il sì della Camera dei deputati al decreto di conversione in legge e adesso il Dl Ponte ha la strada spianata verso Palazzo Madama.
Larga la maggioranza, sia in occasione del voto di fiducia, sia a conclusione del dibattito sul provvedimento che reca disposizioni urgenti per il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria e rimette in vita la società Stretto di Messina. L’esito finale ha visto 183 favorevoli, 93 contrari e un’astensione. Per la questione di fiducia, erano stati 206 i sì, 124 i no, 5 gli astenuti. Un provvedimento blindato, senza defezioni all’interno della coalizione di governo, e che ha registrato il consenso, pur con vari distinguo, anche di Azione-Italia Viva e del Gruppo misto, con il voto favorevole del deputato messinese di Sud chiama Nord Francesco Gallo.
Un via libera che la premier Giorgia Meloni, e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, attendevano, ma che registra numeri ancor più netti rispetto alle previsioni di chi paventava problemi di tenuta per il centrodestra. E tra le novità, non c’è solo il sì alla fiducia e al decreto, ma anche l’approvazione di alcuni ordini del giorno volti a dare un ruolo importante, durante le fasi di progettazione e costruzione del Ponte, agli amministratori dell’area dello Stretto, in particolare ai sindaci di Messina e di Villa San Giovanni, i territori che maggiormente subiranno l’impatto dei cantieri.

Siracusano, "Il Ponte sullo Stretto occasione per le opere connesse. Su tutte il porto di Tremestieri"

“La realizzazione del Ponte sullo Stretto dovrà essere l’occasione anche per costruire o ultimare tante infrastrutture connesse, che saranno fondamentali per il successo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria e per il futuro di queste due Regioni. Tra queste c’è senza alcun dubbio il porto di Tremestieri, un’opera - i cui lavori sono fermi da quasi due anni - di grande importanza per l’economia della città di Messina, ancor di più oggi in previsione dell’apertura dei cantieri per il Ponte.
Serve una scossa, occorre ripartire al più presto e con rinnovato slancio. Ho chiesto al mio partito, Forza Italia, di sostenere insieme a me questa battaglia, e sono contenta che ciò stia avvenendo con grande convinzione. Oggi abbiamo una buona notizia per Messina. L’Aula della Camera dei deputati ha, infatti, approvato un ordine del giorno al decreto sul Ponte sullo Stretto - presentato dalla collega deputata Patrizia Marrocco e al quale il governo ha dato parere favorevole - che impegna l’esecutivo a valutare la nomina di un commissario straordinario per il completamento del porto di Tremestieri. Il governo è intenzionato - con il prossimo provvedimento utile - a commissariare questa infrastruttura, circostanza che non si è realizzata attraverso un emendamento al decreto Ponte solo per un rischio inammissibilità legata al testo del provvedimento. Avere un commissario per il porto di Tremestieri potrebbe imprimere uno sprint decisivo ed un’accelerazione divenuta ormai indispensabile per riprendere i lavori di quest’opera e per concluderli nel più breve tempo possibile”. Lo afferma in una nota Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.

Cannizzaro : “Il Ponte è l’investimento più sensato che l’Italia possa fare”

“È un vero privilegio per me intervenire a nome e per conto di Forza Italia e, quindi, anche a nome del nostro leader, Silvio Berlusconi che, vorrei ricordarlo a tutti, è il primo vero promotore del Ponte sullo Stretto. Vorrei invitare la minoranza a smetterla con le frasi slogan e gli atavici pregiudizi contro questa grande opera. Noi rappresentiamo lo Stato, siamo più forti del disfattismo, della paura di fare e della criminalità organizzata. Dobbiamo dimostrare a tutti gli italiani e all’Europa che siamo in grado di portare avanti progetti importanti. Il Ponte è un grande sogno che questo Governo di CentroDestra realizzerà. Pertanto, Forza Italia vota a favore di questa conversione in legge.” Lo ha detto Francesco Cannizzaro, Vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera e Responsabile del Sud del partito, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, durante la dichiarazione di voto finale su quello che passerà alla storia come “DL Ponte”, vale a dire il Decreto Legge 31 marzo 2023 n.35, Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia.

“Vorrei ricordare a tutti che questo progetto è ultraventennale, risale al 2001, quando già il Presidente Berlusconi aveva un disegno ben preciso per il rilancio economico e logistico di tutto il Sud; un progetto che non si fermava certo al Ponte. Autostrade, ferrovie, porti e infrastrutture accessorie: nel Programma Quadro di quel Governo di CentroDestra si faceva già riferimento a quella che sarebbe stata la svolta del Meridione, grazie al connesso corridoio ferroviario ad alta velocità ed alta capacità Berlino-Palermo, che avrebbe posto Calabria e Sicilia realmente al centro del Mediterraneo, come principali porte d’ingresso all’Europa, soprattutto a scopi commerciali. E il peso specifico dell'Italia in Europa sarebbe cambiato notevolmente molto prima di oggi.”

“Nonostante le continue interferenze della Sinistra, prima col Governo Prodi e dopo con quello tecnico targato Monti – ha rimarcato in Aula l’Onorevole Cannizzaro – ad ogni ritorno di Silvio Berlusconi al timone, il CentroDestra riavviò l’iter per rivitalizzare le procedure di realizzazione del Ponte; ma qualcun  a Bruxelles si preoccupò di come fermare tutto e abbatterlo politicamente. L'enorme potenzialità del Ponte, che poteva e doveva essere realizzato in quegli anni, fu uno degli elementi chiave di quella aggressione politica a Berlusconi ed al Governo di CentroDestra, perché evidentemente quell’opera rappresentava una minaccia.”

“Dunque, è con orgoglio che al Premier Giorgia Meloni ed al Ministro Matteo Salvini, che ringrazio profondamente per l’impegno, diciamo sommessamente che la prima pietra del Ponte l'ha posata Forza Italia. Non oggi, ma tanto tempo fa. A cominciare dalla Variante di Cannitello, a Villa San Giovanni, opera propedeutica al Ponte, realizzata già un decennio fa, che ci permetterà di ergere la prima torre della grande opera, su sponda calabra. Anche la realizzazione della sola Variante preoccupò quell’Europa, perché era chiaro che, nel momento in cui si fosse realizzato il Ponte, Sicilia e Calabria (e quindi l’Italia) sarebbero diventate la naturale piattaforma logistica d’Europa. Perché proprio qui abbiamo due porti, Augusta e Gioia Tauro, che possono diventare l’hub principale del Mediterraneo. Anche per questo, i poteri forti europei pensarono di bloccare la realizzazione del Ponte. Guarda caso, infatti, proprio negli anni della realizzazione della Variante a Cannitello, l'Europa decise di cambiare rotta al corridoio Berlino-Palermo, tagliando fuori Calabria e Sicilia e facendo quindi cadere il progetto Ponte, con annesso Governo Berlusconi ”, ha aggiunto il parlamentare reggino.

“Fatta questa doverosa premessa di fatti, che sono storia, ci tengo a ringraziare in particolare i Sottosegretari Tullio Ferrante e Matilde Siracusano, per il grande impegno profuso; specialmente Matilde per averci creduto sin dall’inizio, battagliando da anni. Forza Italia, in tutti questi anni e, soprattutto, nel corso della recente attività emendativa, si è costantemente confrontata con i sindaci, sia della sponda calabra che siciliana, ed è per questo che siamo riusciti a dare il nostro lungimirante apporto. Quando i colleghi della Sinistra parlano di insostenibilità dei costi non si rendono conto che questa è un’opera che si pagherà da sola, che darà uno scossone economico senza precedenti. Questo Governo deve andare avanti più determinato che mai, senza dare retta alle frasi slogan utili solo a spaventare i cittadini. Dicono che il Ponte non si possa fare per il pericolo di infiltrazioni mafiose... Io ritengo che noi siamo più forti della criminalità organizzata, siamo lo Stato e per primi dobbiamo saperlo difendere e dare l'esempio che le cose positive si possono realizzare, senza paura. Avanti tutta, dunque: il Ponte sarà una grande conquista, sia del Presidente Meloni, sia del Ministro Salvini, ma soprattutto del grande leader Silvio Berlusconi”, ha concluso Francesco Cannizzaro.

Fratelli d'Italia: "Il provvedimento rispetta l'ecosistema"

«Questo provvedimento non ha solo l'elemento di unire in maniera stabile la Sicilia alla Calabria, ma anche quello di creare un’aspettativa verso ciò che gli italiani hanno sempre fatto nella storia, ovvero le grandi opere. Nelle 85 audizioni fatte in commissione Ambiente e in commissione Trasporti abbiamo ritrovato che lo schema del Ponte di Messina viene venduto ed esportato in tutto il mondo dalle nostre migliori aziende costruttrici: abbiamo quindi un modello esportato ovunque che porta il nome di un’infrastruttura che in questa nazione non è ancora stata costruita. Le grandi opere infrastrutturali possono convivere con l’ambiente e devono rispettarlo. Questo decreto ha caratteristiche pragmatiche e al tempo stesso rispettose dell’ecosistema. Abbiamo fatto un grande lavoro, riprendendo in mano ciò che era stato accantonato, aggiornandolo, contestualizzandolo e rimettendolo in moto. Il lavoro portato avanti nelle commissioni con circa 140 emendamenti esaminati dà l’idea di quanto grande sia stato lo studio e l’approfondimento compiuto in questi mesi». Lo ha detto nell’Aula della Camera Mauro Rotelli, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Ambiente a Montecitorio, nella dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Pd: "Spot elettorale Salvini in difficoltà"

«L'unica reale motivazione di questo decreto, che resuscita di fatto solo la vecchia Società costituita dall’ultimo governo Berlusconi per realizzare il Ponte, sono i possibili contenziosi che rischiano di arrivare ad un miliardo di euro. Dell’opera non c è traccia: il governo ha già infatti ammesso che non c'è un progetto, non è stata quantificata la spesa e soprattutto non ci sono i finanziamenti. Quando la destra abbandonerà gli spot elettorali per affrontare con serietà il problema del gap infrastrutturale del Sud del paese saremo pronti a confrontarci». A dirlo è Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, intervenendo in Aula per la dichiarazioni di voto al provvedimento.
«Il Pd concorda infatti sull'opportunità di aprire una riflessione seria ed approfondita su un collegamento efficiente, veloce e sicuro tra Sicilia e Calabria ma questo Decreto Ponte sullo Stretto, approvato in tutta fretta dal Governo e ratificato dalla maggioranza alla Camera senza confrontarsi con le opposizioni, è soltanto un’operazione populista e demagogica: un bluff senza progetti, risorse, trasparenza e soprattutto senza coinvolgere gli enti e le comunità territoriali», conclude.

Gallo (Sud chiama Nord): "Segnale di attenzione verso il territorio"

«Due importanti ordini del giorno a mia firma al dl Ponte sullo Stretto sono stati approvati oggi dall’aula con il parere favorevole del governo. Un segnale di attenzione verso il territorio che apprezzo e di cui c'era assolutamente bisogno». Lo sottolinea in un comunicato l’on.
Francesco Gallo, deputato di Sud chiama Nord. «Con il primo ordine del giorno - prosegue Gallo - si impegna il governo a valorizzare il ruolo dei comuni di Messina e di Villa San Giovanni per garantire la rappresentanza diretta dei cittadini nell’intero percorso di realizzazione del Ponte sullo Stretto».
Con il secondo - prosegue il parlamentare - a firma dell’onorevole Marocco e mia, fortemente sostenuto dal Sottosegretario Matilde Siracusano, il governo si impegna a valutare la nomina di un commissario straordinario per il completamento del porto di Tremestieri, considerando l’ipotesi di inserimento dell’opera tra quelle connesse alla realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria».
"Sebbene, è giusto ricordarlo, il porto di Messina rappresenti un opera incompiuta ultradecennale, l’occasione offerta dall’approvazione di questa legge non deve andare sprecata», conclude Gallo.

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