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Bufera su Vittorio Sgarbi indagato per evasione fiscale: "Denuncio tutti, non mi dimetto"

«Dimissioni? Ma cosa sta dicendo! Ho sempre fatto il mio dovere, non vedo da cosa dovrei dimettermi». Lo dice Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, intervistato da «Il Corriere della Sera». Riguardo i cachet da 300mila euro che lei avrebbe percepito da inizio anno con attività extra politica il "suo" ministro ha usato parole durissime, è stato fatto notare al sottosegretario. «L'intervista a Gennaro Sangiuliano - ha risposto Sgarbi - pubblicata da Il Fatto Quotidiano è falsa. Denuncio tutti. Non posso credere - prosegue - a quello che ho letto, perchè non corrisponde alla realtà. I rapporti tra me e il ministro ai Beni culturali sono buoni. Mi ha appena inviato a Bologna, in sua rappresentanza, per gestire l’allarme sulle condizioni statiche della Torre Garisenda».

Secondo la versione del sottosegretario un suo collaboratore «a questo punto ex, si è infilato nel mio computer, ha rastrellato informazioni dalla mia agenda e poi ha inviato tutto via mail ai vertici del ministero, a Palazzo Chigi e alla stampa. Il tutto con un account del ministero. Stiamo parlando di un "corvo": dobbiamo dare credibilità a chiunque?». E quindi cosa farà? «Presenterò querela alla polizia postale», annuncia Sgarbi. Ma ha capito chi è il "corvo" che lei evoca? «Certo che lo so - replica il sottosegretario - ma ora ci penseranno le forze dell’ordine a lui. E’ una persona che era sparita a lavoro: ci ha raccontato che era stato in coma, mentre poi abbiamo scoperto che era stato arrestato per una truffa».

Sul caso valuterà il presidente del Consiglio Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio intende approfondire le questioni che lo interessano anche se al momento non avrebbe preso decisioni. Ma Sangiuliano invece si è già mosso: ha preso carta e penna e scritto all’Antitrust per avere un parere sulla liceità dell’attività parallela svolta dal suo sottosegretario. Il Garante conferma: ha ricevuto la documentazione inviata dagli uffici del ministro ed ha «immediatamente iniziato l’esame della documentazione ricevuta».

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