«Se non si mettono assieme 5 stelle, Pd e altre forze riformiste al governo non ci andranno mai. E' stata l’esperienza della mia vita. Dicono che l’Italia sia un paese di destra? Ma il punto è che loro sono uniti e gli altri disuniti, non sono maggioranza nel paese. Volete tornare al governo? Vi dovete unire. Bisogna mettere insieme i riformismi. Invece pare che si dica, tanto perdiamo, allora salvo la mia vita, salvo la mia posizione....». Lo dice l’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi a 'Start', su Sky TG24. Ma oltre alla Schlein, Conte potrebbe essere un federatore? "Deve ancora decidere in quale polo stare - afferma Prodi -. Dice che non sa se chi voterebbe tra Trump e Biden.... Deciditi! E dopo avremo una definizione dei rapporti di forza. Conte con la sua indecisione pensa di erodere voti e consensi alla Schlein» e più in generale «oggi nessuno è affidabile, ognuno fa il proprio interesse, domani vedremo».
Prodi: a Elly Schlein serve tempo
Elly Schlein «è nella situazione più difficile in cui si possa trovare un leader. Per sciogliere nodi complessi serve tempo». Romano Prodi lo dice nell’ampia intervista al Corriere della Sera nel corso della quale il 'padrè dell’Ulivo torna anche sulla questione della candidatura alle Europee dei leader di partito. «Io sostengo che presentarsi per attrarre voti senza poi ricoprire il ruolo - ribadisce - rappresenta un distacco dalla volontà popolare e indebolisce la democrazia». E se si trattasse di essere simmetrici alla stessa decisione di Giorgia Meloni? «A una domanda di principio - ribatte - rispondo con una risposta di principio. Al cittadino che vota dovrei forse consigliare di seguire l’esempio di Meloni?». A proposito di 'padrì e di Antonio Polito che, sempre sul Corriere, parla di un Pd 'orfanò che ricorre sempre al Professore, Prodi dice: «Ringrazio Polito, ma si sbaglia: non sono un padre, ma un nonno che può somministrare affetto, non influenza e comando».