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Tajani su Ilaria Salis: "Non possiamo chiedere estradizione. La querela a Salvini? Il padre è libero di fare ciò che vuole"

«Io non devo dire niente a nessuno. Ognuno è libero di fare ciò che vuole» ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del XIV Congresso Mcl, rispondendo ai giornalisti sulla possibile querela del padre di Ilaria Salis a Matteo Salvini.

«Chiediamo che vengano rispettate le regole che tutelano la dignità della persona detenuta. Questo è quello che possiamo fare, di più non possiamo. Salis è detenuta in Ungheria per un’ipotesi di reato commesso in Ungheria. Non possiamo chiedere l’estradizione. Soltanto qualora riuscisse a ottenere gli arresti domiciliari, l’Italia potrebbe chiedere con i suoi avvocati di far trascorrere il tempo dei domiciliari in Italia. Finché è in un carcere non si può fare. Dipende dalle richieste degli avvocati e dalle decisioni del magistrato» ha detto Tajani al margine del XIV Congresso generale del Movimento cristiano dei lavoratori in corso all’Ergife Hotel di Roma.

«Quello che noi possiamo fare - ha aggiunto - è garantire una continua assistenza. Sono state fatte tutte le visite consolari necessarie. Ieri sono stati i genitori, c'è stata una psicologa, l'altro ieri è andato il procuratore generale ad accertarsi di persona, dopo la sollecitazione dell’ambasciatore d’Italia al ministro di Giustizia a Budapest, per accertarsi delle condizioni della detenuta Salis. Quello è ciò che abbiamo fatto e che continueremo a fare».

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1 Commento

Marini

02/02/2024 08:20

Siccome è donna, femminista , attivista, tutti i radical chic si sono mobilitati "inorriditi " per le catene. Magari verrà pure candidata e conserverà il posto di docente. La farà franca. Di Cospito al 41 bis (trattamento peggiore delle carceri ungheresi)senza avere ucciso nessuno o per tantissimi altri accusati di reati perche indagati per accuse di falsi pentiti, nessuno se ne preoccupa.

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